La nuova variante del Sars-Cov-2 nota come Omicron si sta rapidamente diffondendo anche negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dalla Johns Hopkins University, si sarebbero infatti registrati in sole 24 ore ben oltre un milioni di casi (1.042.000, per la precisione), molti dei quali riconducibili proprio al ceppo del virus proveniente dal Sudafrica.
La scorsa settimana, invece, si era toccato il record di 590mila casi, più del doppio della settimana precendente. Gli esperti, insomma, parlano di un vero e proprio tsunami. Lo scorso maggio era stata l'India a registrare il più grande numero di infezioni, con 414mila contagi in 24 ore.
Stando a quanto riferito dalla Cnn, al momento oltre 103mila persone positive al virus si troverebbero ricoverate negli ospedali. Si tratta anche in questo caso di un numero in forte crescita, dato che per la prima volta negli Stati Uniti le ospedalizzazioni hanno superato quota 100mila in quattro mesi. Secondo i dati riportati da Bloomberg, dall'inzio della dichiarata emergenza sanitaria negli Usa si sarebbero verificati oltre 56 milioni di contagi, con quasi 830 mila vittime. Il Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) ha inoltre sottolineato che al momento Omicron rappresenta il 58,6% delle varianti in circolazione.
Proprio per questa impennata del virus, sempre il Cdc starebbe pensando, dopo solo una settimana, di rivedere la propria decisione di allentare le misure di contenimento.
Secondo le ultime dichiarazioni del consigliere medico della Casa Bianca e direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases Anthony Fauci, un aumento dei contagi era prevedibile. "Più andiamo avanti e meno gravi sono le conseguenze. È molto importante vedere la differenza tra ricoveri e decessi. Ma sono molto preoccupato dalle decine di milioni di persone che non sono vaccinate perché se anche molte non avranno sintomi, altre affronteranno gravi conseguenze", aveva affermato. Omicron è molto più contagiosa di Delta, aveva quindi spiegato Fauci, tuttavia i dati raccolti sino ad ora fanno pensare ad una variamente "meno severa", con sintomi meno gravi.
Intanto Starbucks ha fatto sapere ai propri dipendenti che entro il 9 febbraio dovranno essere completamente vaccinati, in caso contrario, sarà loro richiesto di effettuare un test a cadenza settimanale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.