Tunisi, l'appello del commando: "Uccidete ancora i turisti"

Spunta il "diario" dell'attacco a Tunisi in cui sono morti 23 persone: i terroristi volevano uccidere "poliziotti, apostata e stranieri". Sostieni il reportage

Tunisi, l'appello del commando: "Uccidete ancora i turisti"

"Investiteli con le auto, sgozzateli sulle spiagge, affogateli in mare". È l'appello di un complice del commando che mercoledì scorso ha massacrato 21 persone nel museo del Bardo a Tunisi.

In un documento - una sorta di "diario" dell'attacco - in possesso dal programma Terra, in onda domani su Retequattro, il terrorista invita a "colpire ancora" in ogni modo i turisti e in particolare quelli "americani, britannici, francesi e israeliani". E, per invitare altri ad emulare il gesto, spiega anche come il commando si sia procurato le armi a buon mercato. Poi l'uomo inneggia all'attentato per aver, tra le altre cose, fatto crollare la Borsa di Tunisi ("un trionfo") e dimostrato a jihadisti simpatizzanti (i cosiddetti "lupi solitari"), quanto sia facile compiere un attacco. L'obiettivo dell'attacco era quello di uccidere "poliziotti, apostati o stranieri" e catturare ogni "infedele fondamentalista", risparmiando bambini e musulmani perché "è un peccato spargere il loro sangue".

"È una normale giornata di sole, c’è un bel clima, piacevole e temperato", racconta l'autore del documento, "Loro due escono di casa, prendono la metro, scendono e cambiano treno, scendono di nuovo, passano davanti alla centrale della polizia infedele del Bardo e davanti alla sede dei servizi segreti militari del Tiranno... si siedono un momento... lasciano la borsa con dentro le armi e le bombe a mano alla fermata dell’autobus, vanno a controllare il posto, tornano a riprendere le borse e si infiltrano dentro il parco del parlamento/museo, uno dei due tira fuori le armi e le bombe a mano mentre l’altro fa un rapido giro di ricognizione. Decidono di ammazzare chiunque si trovi nel Museo: poliziotti, apostati o stranieri.

Lanciano le bombe contro gli autobus, catturano ogni infedele fondamentalista e lo portano in una stanza mentre lasciano scappare gli inservienti tunisini: sono musulmani ed è un peccato spargere il loro sangue e decidono che siano risparmiati i bambini, che vengono lasciati andare verso l’uscita".

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