Italia a rischio attentati? "L’Isis ha minacciato apertamente l’Italia, quindi esiste un rischio". A dirlo è il Noureddine Chemmaoui, fondatore del partito islamico tunisino Ennahda in Italia, intervistato dal Tempo. "Credo, però, che il pericolo non arriverà dall’interno come è stato per Tunisi o Parigi, ma dall’esterno". E al giornalista che gli chiede se si riferisca al rischio di infiltrati tra gli immigrati che sbarcano con i gommoni dice: "questo non lo so, non posso dirlo. Posso però dire che su quello che avviene nelle aree di nostra competenza, cioè le moschee, noi siamo in grado di fare un certo controllo. Per quello che riguarda gli immigrati certamente no". Chemmaoui torna poi sull’attacco a Tunisi: "era rivolto al Parlamento perchè in quel giorno si sarebbe discusso dell’Isis e di come affrontarlo".
E a chi gli chiede se quindi i turisti non erano l’obiettivo, il tunisino dice: "no, è stato un caso purtroppo. Proprio quel giorno il gruppo di turisti si è trovato al museo, ma non erano il bersaglio. Si è voluto colpire una delle risorse fondamentali del Paese".
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