Sale la tensione in Turchia dopo la strage di 32 giovani attivisti turchi e curdi di lunedì scorso a Suruc, vicino alla frontiera con la Siria. Ankara ha annunciato la costruzione di una barriera lungo vari tratti del confine siriano per impedire il transito di armi e terroristi.
Intanto, però, la rabbia curda per l’attentato ha fatto nuove vittime: a Istanbul è stato ucciso un membro dell’Isis che aveva combattuto in Siria e l’attacco è stato rivendicato dall’organizzazione giovanile del Pkk. Stessa matrice si sospetta per l’uccisione di un poliziotto e il ferimento di un altro a Diyarbakir, la principale città curda nel sud-est della Turchia. Nelle stesse ore tre militanti curdi sono stati arrestati per l’uccisione di due poliziotti, mercoledì. Mentre l’ala dura dei curdi prende di mira miliziani dell’Isis e poliziotti considerati loro complici, spari partiti dal territorio siriano hanno ucciso un soldato turco nella zona di Kilis. Nello scontro a fuoco è morto anche un miliziano dell’Isis.
Ankara ha fatto levare in volo gli F16 mentre carri turchi armati sconfinavano in Siria. Gli inquirenti hanno identificato grazie al Dna il kamikaze di lunedì scorso a Suruc: si tratta di uno studente turco di 20 anni, Seyh Abdurrahman Alagoz, e ora danno la caccia al fratello che potrebbe essersi anche lui avvicinato all’Isis e avere intenzione di compiere attentati. Per evitare infiltrazioni jihadiste e respingere le accuse di connivenze con l’Isis, il governo turco ha annunciato che alla barriera esistente con la Siria, lunga 235 chilometri, se ne aggiungeranno altri 450 chilometri. Negli ultimi mesi migliaia di "foreign fighters" sono passati attraverso le porose frontiere per andare a combattere in Siria e Iraq.
Le nuove iniziative, compresi l’impiego di visori notturni, telecamere termiche e sensori di movimento e l’apertura di una base Nato a Incirlik, rientrano in una più ampia intesa sulla sicurezza concordata gli Usa, di cui il presidente Erdogan ha parlato al telefono con Barack Obama discutendo dei modi per interrompere il flusso di "foreign fighters" che transitano dalla Turchia per unirsi all’Isis. Il muro, del costo stimato pari a un miliardo e mezzo di euro sarà modulare, divisibile cioè in più parti per essere ricomposto altrove. L’iniziativa rientra negli sforzi di Ankara contro l’Isis, impegno "di cui nessuno dovrebbe dubitare, nonostante vi sia una campagna per screditare l’immagine della Turchia", ha affermato un portavoce del governo.
L’attentato a Suruc, a un raduno per organizzare aiuti in favore della
città siriana di Kobane, roccaforte della resistenza anti-Isis, ha fatto infuriare la minoranza curda in Turchia che sospetta che il governo di Ankara stia tacitamente sostenendo l’Isis proprio contro i curdi- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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