Tra Ucraina e Israele si è aperto in questi giorni un duro scontro diplomatico a causa dell’introduzione, da parte del parlamento di Kiev, di una festa nazionale dedicata a un “militante antisemita”.
L’assemblea legislativa dell’ex repubblica sovietica ha infatti di recente designato il primo gennaio “solennità patriottica”. In tale giorno, nel 1909, nasceva Stepan Bandera, esponente nazionalista e antisemita ucraino, il quale, durante la Seconda guerra mondiale, si sarebbe schierato al fianco della Germania hitleriana. Durante l’occupazione nazista dell’Europa orientale, costui, in base alle ricerche storiografiche, avrebbe collaborato con gli invasori tedeschi ai rastrellamenti degli ebrei. Dopo il conflitto, egli avrebbe lasciato l’Ucraina per emigrare a Monaco di Baviera, dove avrebbe fondato un movimento anticomunista e dove, nel 1959, sarebbe stato assassinato dal Kgb.
La consacrazione del primo gennaio al ricordo del militante filo-Hitler è stata proposta, all’interno del parlamento di Kiev, dal Partito radicale e dal movimento Batkivshchyna (Madrepatria), formazioni politiche nazionaliste. I promotori dell’iniziativa in questione l’hanno presentata come “diretta a celebrare, dopo anni di oblio, un pioniere dell’indipendentismo ucraino”. Il disegno di legge presentato dai due partiti ha rapidamente riscosso un consenso trasversale, nonostante le reiterate condanne pronunciate dall’ambasciatore israeliano e dai vertici Ue.
Prima della decisione parlamentare di designare il primo gennaio a “festa nazionale” in ricordo di Bandera, l’organo legislativo dell’ex repubblica sovietica avevano indetto celebrazioni in onore di altri esponenti nazionalisti indiziati dalla storiografia mondiale di “collaborazionismo” e di “antisemitismo”. Ad esempio, nei primi giorni di gennaio tale assemblea aveva accordato finanziamenti per la realizzazione di un monumento a Symon Petliura, indipendentista ucraino responsabile, negli anni Venti del Novecento, dell’organizzazione di “pogrom antiebraici”.
Petro Poroshenko, presidente del Paese slavo, non ha rilasciato commenti sulla decisione del parlamento nazionale, mentre l’esecutivo di Gerusalemme ha espresso “costernazione” per quest’ultima.
Ad esempio, Tzipi Hotovely, viceministro degli Esteri dello Stato ebraico, ha bollato come “rivoltante” la volontà di Kiev di “onorare i campioni dell’antisemitismo” e ha ventilato addirittura l’ipotesi di “rivedere in maniera significativa” le relazioni diplomatiche tra Israele e Ucraina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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