Dopo la proposta di cui si era fatto proponente lo stesso Presidente Petro Poroshenko, in Ucraina proprio oggi è stata approvata la legge marziale, in risposta al sequestro da parte della Russia di tre navi della marina militare ucraina nello stretto di Kerč’, tra il Mar d’Azov e il Mar Nero. Sulle navi, come recentemente confermato dall'agenzia di intelligence militare ucraina, erano presenti anche delle spie inviate direttamente da Kiev.
Poroshenko aveva fatto questa richiesta in virtù del fatto che fosse possibile una invasione militare da parte del vicino Putin dopo i fatti accaduti nel Mar D'Azov e che quindi fosse necessario affidare dei poteri straordinari al presidente per scongiurare tale eventualità.
Il Parlamento ucraino però ha accolto solo in parte la richiesta del presidente, dimezzandola nel tempo e nello spazio: la legge marziale varrà infatti per trenta giorni, non per sessanta, solo nelle regioni a confine con il territorio russo.
La legge marziale dà poteri straordinari all’esercito anche nella gestione delle faccende civili e tra le altre cose potrebbe permettere al governo di restringere la libertà di manifestazione e di stampa.
In molti infatti si chiedono se questa richiesta non fosse stata fatta piuttosto per rimandare le elezioni presidenziali di marzo, per le quali Poroshenko è dato molto in difficoltà. Riducendola a 30 giorni si scongiurerebbe tale ipotesi visto che finirebbe prima del 31 Dicembre, data in cui inizia il periodo elettorale ucraino.
L'ipotesi di un'aggressione russa effettivamente è vista abbastanza senza fondamento da molti, anche se l'incidente che è accaduto domenica scorsa ancora non ha trovato una soluzione e tuttora due navi militari ucraine ed un rimorchiatore risultano sequestrati dalla marina militare russa che detiene anche 23 marinai, di cui 6 feriti dallo scontro che c'è stato per fermare quello che sembrava un ingresso in una zona di mare senza autorizzazione.
L'Ucraina invece sostiene di aver chiesto regolare permesso per il transito in quella zona, lo stretto di Kerč’ tra la Russia e la penisola di Crimea, ancora conteso tra le due nazioni, dove la nazione di Putin esercita uno stretto controllo sul traffico navale e può impedire il passaggio delle navi ucraine semplicemente bloccando lo stretto nell’unico punto navigabile.
Di fatto quel passaggio dovrebbe essere controllato congiuntamente da Ucraina e Russia, ma ciò non avviene e la NATO e le Nazioni Unite hanno criticato duramente il paese sovietico, che per il momento sembra aver cercato di calmare la situazione riaprendo lo stretto al passaggio delle navi commerciali.
La situazione tra le due nazioni in ogni caso rimane molto tesa, soprattutto negli ultimi anni da quando nel 2014 la Russia ha invaso ed annesso la Crimea e sostiene le milizie separatiste che combattono nelle regioni dell'est ucraina per una riannessione alla
vecchia patria.C'è dunque chi sostiene che Poroshenko in vista delle imminenti elezioni voglia usare questo incidente a suo favore per risalire con i consensi ed aquisire più visibilità dopo mesi di discesa nei sondaggi.
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