Ungheria sbatte la porta a Kiev: con noi Ucraina mai nell'Ue

Il Ministro degli Esteri ungherese, in una nota ufficiale, ha dichiarato guerra diplomatica nelle sedi internazionali a Kiev, dopo che questi ha emanato una legge contro le minoranze etniche nel paese

Ungheria sbatte la porta a Kiev: con noi Ucraina mai nell'Ue

Budapest ha dichiarato guerra alla causa europeista dell’Ucraina, dopo che nella giornata di lunedì 25 settembre il presidente Petro Poroshenko ha firmato la nuova legge sull’istruzione, che prevede l’applicazione del divieto di impartire nelle scuole del Paese lezioni nella lingua delle minoranze presenti.

Nella mattinata di martedì, il Ministro degli Esteri ungherese Peter Siyarto ha condannato il provvedimento emanato da Kiev, con un comunicato citante le seguenti parole: “Siamo vergognati e delusi che il presidente dell'Ucraina abbia firmato la legge sull'istruzione. Possiamo garantire che questo danneggerà il futuro europeo dell'Ucraina. Finora Petro Poroshenko ha parlato dell'Ucraina europea, ma da ora in poi può letteralmente dimenticarla, visto che l'Ungheria bloccherà tutte le iniziative che saranno utili per l'Ucraina, in organizzazioni internazionali, soprattutto nell'UE”

Nel caso specifico dell’Ungheria, vi è una consistente minoranza magiara nella regione Transcarpatica dell’Ucraina e in particolare, nelle zone di Vinogradovsky e Beregovsky, la popolazione è quasi totalmente ungherese.

A tale provvedimento sono tuttavia interessate in maniera primaria la Russia, essendo il russo la seconda lingua più parlata, ma anche alcuni paesi dell’Unione Europea, come proprio l’Ungheria, la Bulgaria, la Romania e la Polonia.

Per tale ragione, già il 22 settembre il presidente rumeno Klaus Iohannis aveva annullato la propria visita di stato in Ucraina e l’incontro col presidente del Parlamento ucraino, la Verkhovna Rada, con la volontà di inviare un segnale importante contro l’approvazione di questa legge, che proprio la camera ucraina aveva approvato in via definitiva il 5 settembre, e che era quindi in attesa della firma da parte di Poroshenko.

Poroshenko stesso respinge le accuse che le autorità ucraine vietino ai rappresentanti delle minoranze nazionali di imparare la loro lingua madre. Secondo lui, la nuova legge sull'istruzione "restituisce la scuola ucraina all'Ucraina".

Lo aveva ribadito nel suo incontro con i vertici della comunità ucraina e dei Tatari di Crimea a New York, sostenendo che tale provvedimento non impedisce ai bambini di apprendere la propria lingua madre, ma è un modo per tutelare l’unità nazionale ucraina.

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