Il Senato degli Stati Uniti ha adottato, all'unanimità, una risoluzione che riconosce come "genocidio" lo sterminio di un milione e mezzo circa di armeni, praticato dai turchi ottomani nel primo ventennio del ventesimo secolo.
"Approvando la mia risoluzione sul genocidio armeno il Senato si è finalmente deciso a confermare la storia", ha dichiarato il senatore democratico Bob Menendez, che è stato uno dei coautori del testo adottato.
La Camera dei rappresentanti Usa, a guida democratica, aveva approvato la risoluzione con un voto schiacciante lo scorso ottobre.
Il voto al Senato, invece, dove i repubblicani del presidente Donald Trump detengono la maggioranza dei seggi, è stato bloccato più volte fino ad arrivare alla decisione approvata venerdì 12 dicembre.
Il riconoscimento come "genocidio" delle uccisioni degli armeni, avvenute all'inizio del XX secolo, come già era accaduto con la Germania e con Papa Francesco, ha scatenato le immediate reazioni della Turchia.
Il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu ha affermato che il voto degli Usa "non è giuridicamente vincolante e non ha alcuna validità". Il ministro ha definito il voto uno "spettacolo politico" per i social, ha rigettato l'accusa di "genocidio" ed ha affermato che armeni e turchi sarebbero morti a seguito della Prima Guerra mondiale.
In realtà, come oramai è storicamente accertato, lo sterminio e l'espulsione sistematica di massa di 1,5 milioni di armeni all'interno dell'Impero ottomano avvenne dal 1914 al 1923. La data di inizio è convenzionalmente fissata per il 24 aprile 1915, il giorno in cui le autorità ottomane radunarono, arrestarono, deportarono da Costantinopoli (ora Istanbul) verso la regione di Angora (Ankara) e uccisero centinaia di intellettuali e leader della comunità armena. Il genocidio armeno è stato realizzato sia durante che dopo la Prima Guerra mondiale e, in particolare, fu attuato in due fasi: l'uccisione in blocco della popolazione maschile e la deportazione di donne, bambini, anziani e malati verso il deserto siriano.
Questa nuova coraggiosa decisione degli Stati Uniti probabilmente non aiuterà a migliorare le
relazioni con la Turchia. I due alleati della Nato sono già alle prese con diverse questioni, tra cui l'acquisto da parte di Ankara dei sistemi di difesa missilistica russi e la politica sulla Siria portata avanti da Erdogan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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