Negli Stati Uniti non si ferma la bufera su Brett Kavanaugh, nominato da Trump alla Corte suprema, finito al centro di uno scandalo per le accuse di molestie sessuali, sollevate da una donna, Christine Blasey Ford. Il settimanale dei gesuiti, "America", chiede al presidente di ritirare la nomina. Non è una mossa di poco conto, visto che in precedenza la rivista aveva dato il proprio endorsement a Kavanaugh.
In un editoriale pubblicato dopo le audizioni di ieri del giudice e della donna, la rivista dei gesuiti afferma che la vicenda di questa nomina "è diventata una sorta di simbolo di come nel nostro Paese vengono trattate le donne quando denunciano molestie, aggressioni e abusi che minacciano di far deragliare le carriere di uomini potenti". "Anche se la credibilità delle accuse non è stata stabilità oltre ogni ragionevole dubbio e anche se sono necessarie altre indagini per determinarne la validità o ristabilire il nome di Kavanaugh - si legge nell'editoriale - noi riconosciamo che la nomina del giudice Kavanaugh non è più nel miglior interesse del Paese" .
"Mentre prima avevamo sostenuto la nomina di Kavanuagh sulla base del suo curriculum legale e la fama di convinto 'testualista, ora chiaramente la sua nomina deve essere ritirata", si legge ancora, facendo riferimento alla corrente giuridica di interpretazione testuale della Costituzione alla base dell'opposizione della storica sentenza della Corte che nel 1973 ha legalizzato l'aborto. Kavanaugh frequentava la Georgetown Preparatory School, liceo gesuita di Washington, ai tempi in cui sarebbe avvenuta l'aggressione denunciata da Blasey Ford.
Anche gli avvocati chiedono di fermare la nomina
L'American Bar Association, associazione che riunisce 400mila avvocati americani, ha chiesto lo stop del processo di ratifica della nomina di Kavanaugh alla Corte Suprema, almeno fino a quando non verrà completata un'inchiesta dell'Fbi sulle gravi accuse di aggressione sessuale che gli sono state mosse. "I principi fondamentali che sottolineano il dovere costituzione del Senato di raccomandare e dare il consenso sulle nomine dei giudice richiede senza meno un'attenta disamina delle accuse e dei fatti da parte dell'Fbi", ha scritto Robert Carlson, presidente dell'organizzazione, inviata al presidente della commissione il repubblicano, Chuck Grassley, e la capo and ranking Democrat Dianne Feinstein. "Ogni nomina alla nostra Corte Suprema, ed a tutte le altre, è semplicemente troppo importante per affrettare il voto" aggiunge Carlson.
Nella lettera si sottolinea che la decisione di procedere con la nomina senza ulteriori inchieste avrà "un impatto duraturo non solo sulla reputazione del Senato, ma anche affetti negativi sulla grande fiducia che è necessario che il popolo americano abbia nella Corte Suprema". La presa di posizione è significativa perché, prima dello scandalo, l'American Bar Association aveva dato il suo giudizio di massimo apprezzamento per Kavanaugh, definendolo 'ben qualificato' per la Corte Suprema, come ha ripetuto più volte ieri il giudice durante la sua audizione.
La Commissione del Senato sostiene Kavanaugh
Intanto la commissione Giustizia del Senato americano ha votato a favore della designazione di Kavanaugh. Adesso la parola definitiva passa all'aula dello stesso Senato. Undici i voti favorevoli, dieci quelli contrari. Si sono espressi a favore i repubblicani, contro i democratici. La nomina del 53enne ora andrà in aula al Senato, dove i repubblicani hanno una ristretta maggioranza di 51 contro 49. Prima del voto in commissione, il senatore repubblicano Jeff Flake dell'Arizona ha chiesto un rinvio di una settimana, per consentire all'Fbi di indagare sulle accuse rivolte a Kavanaugh.
Il commento di Trump
"Ho ordinato all'Fbi di condurre un'indagine supplementare
per aggiornare i file del giudice Kavanaugh. Come richiesto dal Senato, questo aggiornamento deve essere limitato nel raggio e completato in meno di una settimana", ha annunciato Trump in una nota diffusa dalla Casa Bianca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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