La magistratura americana ha avviato in questi giorni indagini per corruzione a carico dei vertici delle banche di Stato venezuelane. I dirigenti di tali istituti di credito, incaricati di fornire prestiti agevolati alle fasce povere della popolazione, avrebbero infatti percepito “tangenti miliardarie”.
La Corte distrettuale della Florida meridionale ha recentemente disposto accertamenti circa i legami tra il settore creditizio pubblico del Venezuela, amministrato da uomini vicini al presidente Maduro, e i potentati economici locali. Secondo i media statunitensi, nell’ambito delle indagini sarebbe emerso che i soggetti a capo delle banche statali avrebbero percepito “oltre un miliardo di dollari” di tangenti da parte di importanti imprenditori del settore delle telecomunicazioni. Gli uomini vicini a Maduro, quale contraccambio, avrebbero aiutato i corruttori a “riciclare denaro sporco”, frutto del commercio di armi e droga, trasferendolo su conti correnti fittizi aperti presso istituti di credito americani e svizzeri.
I media Usa, citando fonti anonime vicine agli inquirenti, sostengono che, tra i principali imprenditori sospettati di pratiche corruttive, figurerebbe Raul Gorrin, proprietario dell’emittente televisiva venezuelana Globovision. Costui, pur di ottenere collaborazione nel riciclare i propri proventi illeciti, avrebbe regalato agli esponenti del settore creditizio pubblico persino “ville in Florida, orologi Rolex in oro e platino, lussuose Mercedes Benz, jet privati, yacht e cavalli da corsa”. Sempre secondo gli organi di informazione statunitensi, inoltre, il dirigente statale sospettato dagli inquirenti di avere percepito la maggiore quota di tangenti sarebbe Alejandro Andrade, al vertice dell’ente finanziario Banco del Tesoro fin dagli anni della presidenza Chavez. In base alla normativa Usa sulla corruzione e sul riciclaggio di denaro internazionali, gli indagati rischiano condanne fino a 45 anni di carcere.
Il ministero dell’Informazione di Caracas ha reagito alle indagini disposte dai magistrati della Florida accusando gli Usa di volere attuare nei confronti del Paese sudamericano un “accerchiamento diplomatico-giudiziario”.
Negli ultimi mesi, infatti, diversi procedimenti penali sono stati aperti dagli inquirenti statunitensi a carico di membri della cerchia del presidente chavista, sospettati di essersi arricchiti mentre la nazione sprofondava nella crisi economica.
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