L'autoproclamato presidente ad interim, Juan Guaidò, ha annunciato che è pronto a rientrare in Venezuela. E l'annuncio rischia di essere particolarmente problematico per la fragilissima stabilità del Paese, visto che il governo di Nicolas Maduro ha vietato al leader dell'opposizione di tornare in patria.
Il governo di Caracas aveva vietato a Guaidò di abbandonare il Venezuela in quanto indagato. E in caso di rientro, dovrebbe presentarsi davanti la corte suprema nazionale. Ma la dichiarazione di Guaidò con cui ha annunciato il suo rientro è destinata a far esplodere una nuova (e forse violenta) crisi interna al Venezuela. Se "l'usurpatore e i suoi complici dovessero azzardarsi a provare ad arrestarmi", ha detto, abbiamo "lasciato ai nostri alleati internazionali e ai parlamentari istruzioni chiare da seguire",
Guaidò aveva lasciato il Paese il 22 febbraio per essere a capo delle operazioni per l'arrivo degli aiuti umanitari in Venezuela dalla Colombia. Tentativo che però non è andato a buon fine. Dopo una tappa a Bogotà per la riunione del Gruppo di Lima, l'autoproclamatosi presidente ad interim ha intrapreso un tour delle più importanti capitali dell'America latina e dei governi alleati: Brasilia, Buenos Aires, Asunción e Quito.
Al suo rientro, il capo dell'opposizione ha annunciato manifestazioni di piazza e ha chiesto direttamente ai militari di unirsi alle proteste.
E dagli Stati Uniti, il messaggio di John Bolton è stato chiaro. Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, ha detto che Washington darà "risposta forte e significativa" per qualsiasi azione di Maduro contro il ritorno sicuro di Guaidò in Venezuela.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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