La verità sulla villa di Zelensky a Forte dei Marmi

Un professionista del mondo immobiliare spiega come stanno davvero le cose

La verità sulla villa di Zelensky a Forte dei Marmi

Cresce la curiosità sul presunto “giallo” sulla Villa dell’attuale primo ministro ucraino Volodymyr Zelensky. Quello che sappiamo, come riportato anche dal Corriere e di conseguenza da altri giornali, è che la sontuosa villa si trova in Versilia, a Forte dei Marmi, nella frazione di Vittoria Apuano, cornice ormai da anni del lusso estremo dei russi che hanno trovato nella chic e rinomata località balneare toscana il loro paradiso. La “villa dell’ucraino”, come la definiscono gli abitanti della zona, si trova in Via Civitali e sarebbe composta da un totale di 15 stanze, comprese 6 camere da letto e una piscina all’interno del giardino.

L’abitazione risulta essere intestata a una società italiana di proprietà di una società di Cipro, che ne detiene il 100% del capitale sociale: ed è proprio questo fatto che ha innescato poi una serie di dubbi che hanno portato al centro dell’attenzione dei media l’acquisto e la gestione della villa. Nel 2019, quando l’ucraino stava per abbandonare la sua carriera da attore per prendere il comando dell’Ucraina, un sito locale – come riporta Il Mattino - ipotizzò che Zelensky avesse acquistato la villa in Toscana per 3,8 milioni di euro senza dichiararlo. Affermazione subito smentita dal suo staff e mai stata approfondita da chi di dovere. “E’ una prassi usuale quella di comprare immobili mediante società, non c’è niente di cui stupirsi”, afferma un noto professionista in materia della zona. “Che l’abbia comprata come Primo Ministro dell’Ucraina o no non fa differenza, la problematica sarebbe se la villa fosse di proprietà dello stato ucraino che, nel caso, avrebbe leso i cittadini ma non è questa la situazione a quanto pare”. La villa, si apprende, sia stata acquistata infatti con i proventi della carriera attoriale dell’attuale Primo Ministro. “Per quanto riguarda il prezzo d’acquisto” – prosegue il professionista – “sicuramente non è un fatto contestabile dai giornali o da chi non è del mestiere: ci sono ville che vengono stimate, per esempio, a 12 milioni di euro e poi all’asta vengono vendute a 8 milioni. Se è stato un buon acquisto o no è un problema suo”. “L’unica vera problematica sarebbe se avesse dichiarato di averla pagata meno di quanto invece ha pagato – continua riferendosi all’ipotesi suscitata dal presunto sito ucraino anni fa – ma questo è di competenza della Guardia di Finanza che avrebbe dovuto fare, o farà nel caso, i dovuti accertamenti. È in ogni caso un procedimento che riguarda tutti coloro che acquistano beni immobiliari, essendo il “nero” un fenomeno diffuso a tutti i livelli”. “Una serie di notizie senza basi concrete”: così ritiene la vicenda l’esperto toscano che sostiene che “prima di dire le cose bisogna avere cognizione di causa”.

L’altro nodo su cui si discute è la presunta vendita dell’immobile, smentita dall’agenzia immobiliare, e il presunto affitto che Zelensky richiederebbe agli occupanti dell’abitazione. La cifra si aggirerebbe infatti intorno ai 12mila euro, somma contestata perché troppo inferiore ai prezzi di mercato della zona. “Anche sulla cifra del presunto affitto della villa – spiega ancora –, a prescindere da qualunque essa sia, è giusto ricordare che non c’è una legge specifica che impone di rispettare l’andamento di mercato del momento. È una cosa che normalmente si fa per avere il maggior utile possibile, ma ipoteticamente nulla vieta di fissare un prezzo per ragioni personali.

L’unica contestazione reale e possibile su ciò può essere fatta dalla società che ne detiene le quote, chiedendo eventualmente al proprietario a quale titolo è stata affittata a un prezzo basso”. Una questione tutta personale, quindi, quella che mette al centro dell’attenzione l’ucraino Zelensky e che getta su di lui dubbi che al momento sembrerebbero infondati in quanto privi di approfondimenti concreti da parte delle autorità competenti.

“A prescindere dal fatto che si tratti di Zelensky, che capisco attiri in questo momento – purtroppo – l’attenzione di tutti, il “giallo” – come è stato definito – sull’acquisizione della villa e le altre ipotesi avanzate sembrano basarsi su un nulla di fatto in quanto ad oggi ciò che è stato detto, se vero, riguarderebbe solo ed esclusivamente i rapporti personali tra l’acquirente e la società, come avviene di consueto”, conclude il professionista.

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