Yemen, chiusa l'ambasciata italiana

Ambasciatore e personale diplomatico stanno rientrando in Italia. Continua a peggiorare le condizioni di sicurezza

Una manifestazione per il quarto anniversario della Rivoluzione del 2011 in Yemen
Una manifestazione per il quarto anniversario della Rivoluzione del 2011 in Yemen

Serrate le porte del palazzo al 131 di Hadda Street, a Sana'a, dove normalmente lavora la nostra diplomazia. Da oggi l'ambasciata italiana in Yemen è chiusa. L'ambasciatore, Luciano Galli, e il personale stanno rientrando in Italia, a fronte di una situazione sempre più complessa, in cui è impossibile garantire la sicurezza.

Una decisione non presa in solitaria, lo ricorda la Farnesina, ma coordinandosi a livello internazionale con altri Paesi, che hanno fatto la stessa cosa nei giorni scorsi. Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, oggi anche la Germania, hanno tutti deciso di evacuare le proprie ambasciate dopo il golpe da parte dei ribelli sciiti Houthi.

Se nell'area settentrionale del Paese sono al comando in questo momento proprio i ribelli, a sud sono invece i gruppi sunniti a prelevare, in una dicotomia

che ricorda la situazione che si protrasse fino all'unificazione nazionale degli anni Novanta. Per venti anni, la Repubblica Democratica Popolare dello Yemen fu l'unico Stato arabo con una costituzione di stampo marxista.

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