Ebbene sì. Anche il quartiere Gianicolense si mette in gara con alcuni rioni di Napoli per quanto riguarda il problema delle discariche a cielo aperto. Naturalmente il problema è di dimensioni notevolmente ridotte, ma pur sempre si tratta di cumuli e cumuli di immondizie varie, maleodoranti, accatastate da molto tempo, che certamente non qualificano la vivibilità della zona. Infatti, a chi ha loccasione di affacciarsi al parapetto del Ponte Bianco, precisamente dalla parte che conduce alla stazione di Trastevere, si offre alla vista, nel dirupo sottostante che fiancheggia la ferrovia, uno spettacolo di degrado ambientale inimmaginabile, senza la minima giustificazione. Circondati da una fitta rete di arbusti, si trovano mucchi e mucchi di rifiuti di ogni tipo, sedie e tavoli rotti, taniche e contenitori di plastica, stracci, bottiglie di vetro, pezzi di legno, insomma un «parterre» di immondizie che contribuisce a rendere variopinta la piccola discarica al confine tra Monteverde e Marconi.
«È da tempo immemorabile che esiste questo immondezzaio e nessuno finora ha provveduto a rimuoverlo. È una vergogna!», è lo sfogo di un anziano pensionato che abita dallaltra parte del marciapiede e dalle sue finestre ha il privilegio di rimirare dallalto laccumulo di rifiuti che «ogni giorno si ingrandisce e imputridisce sempre di più, perché non esiste un controllo in quel dirupo, vicino ad un cantiere in disuso». Eppure in mezzo a tanto degrado cè chi di sera si impegna e adatta a trovare un misero e pericoloso ricovero: «Ci sono alcuni extracomunitari - prosegue il signor Aurelio - che bivaccano di notte proprio là sotto, ogni tanto si spostano verso il tunnel della ferrovia. Li vedo ogni mattina che escono dal passaggio aperto nella rete metallica, proprio accanto al cancello chiuso inutilmente da una catena, con gli attrezzi dei lavavetri». La conferma della presenza umana tra tanto squallore è avvalorata oltre che dai resti di alcuni recipienti per il cibo, anche da alcune passanti che, in uno sfogo del tutto spontaneo hanno dichiarato di aver visto «piantate delle piccole tende canadesi da cui uscivano delle persone, costrette a fare lo slalom per il via vai dei topi, che qui hanno trovato il loro regno». Insomma, si tratta di «una vera zona franca - osserva Piergiorgio Benvenuti, capogruppo di An alla Provincia - che investe anche la vivibilità degli edifici lungo la strada per Marconi. Mi chiedo perché il Comune di Roma finora non abbia provveduto a risolvere tale degrado che non passa affatto inosservato, dal momento che su quel tratto di marciapiede transitano e sostano molte persone in attesa dellautobus.
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