Un'esecuzione in piena regola che non ha lasciato nessuno scampo alla vittima. I killer, sembra due, hanno aspettato con grande tranquillità che la vittima facesse ritorno a casa dopo il lavoro come bidello in un istituto serale di Monza. Era da poco passata la mezzanotte di mercoledì quando sono scesi dall'auto su cui erano appostati e si sono avvicinati sparando quasi immediatamente.
Franceso Barbuto, 45 anni, ha avuto solo il tempo di tirare fuori dalla tasca il mazzo di chiavi per aprire il portone senza accorgersi della trappola mortale. Poi si è accasciato, crivellato da sette colpi. Uno dei condomini del caseggiato popolare di via Grembo, alla periferia di Monza, è stato svegliato dall'eco degli spari ed ha chiamato i carabinieri. Quando i militari di Monza sono arrivati nella via al confine tra Cinisello Balsamo e Monza, non c'era più nulla da fare.
A morire è stato un bidello considerato da tutti quanti una persona tranquilla e senza grilli per la testa. L'uomo è stato ucciso, nella notte tra mercoledì e giovedì, a colpi di pistola proprio sotto la sua abitazione. L'automobile del commando omicida è stata ritrovata poco distante dal luogo dove è avvenuto il delitto. Stava ancora bruciando in una via periferica di Cinisello Balsamo. Dentro la vettura, sul sedile posteriore, le armi utilizzate nella sparatoria mortale. Il fuoco ha cancellato molte tracce. Sono state comunque trovate una rivoltella e una pistola semiautomatica. Materiale che ora è al vaglio degli esperti dei carabinieri.
Ma chi poteva volere la morte di un tranquillo uomo di mezza età come Francesco Barbuto? La vittima era un calabrese originario della provincia di Crotone. Dipendente in un istituto tecnico serale, integrava lo stipendio con piccoli lavoretti da idraulico. Per questo motivo era molto conosciuto in tutta Monza. Era incensurato e del tutto sconosciuto alle forze dell'ordine che non lo considerano legato a nessuna famiglia malavitosa.
Mercoledì notte Barbuto era tornato dal lavoro e, dopo aver parcheggiato il suo furgoncino, stava per entrare nell'androne del palazzo dove abitava. Nessuno avrebbe assistito direttamente all'esecuzione. La famiglia di Barbuto, moglie e tre figlie, ha sentito gli spari dal secondo piano dell'appartamento e si è precipitata sul balcone per vedere cosa fosse successo.
Subito sono intervenute sul posto le pattuglie dei carabinieri del comando territoriale di Monza. Altri carabinieri hanno istituito posti di blocco nella zona, ma senza alcun risultato.
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