Moratti in pullman porta in gita i candidati

Via alla campagna elettorale con la Lista: gli ex Fi Palmeri e Aprea e l'ex leghista Boni. Il tour in Lombardia con "Rita", la rana portafortuna

Moratti in pullman porta in gita i candidati

L’obiettivo è «girare i territori e riconnet-tere il legame tra la Regione e i Comuni piùpiccoli che a volte sembra allentato». Undisagio che «si avverte» e per questo LetiziaMoratti, ex vicepresidente di Attilio Fonta-na e oggi candidata civica in Lombardiacon il sostegno del Terzo polo, ha decisoche nell’ultimo mese di campagna elettorale si sposterà a bordo di un bus personalizzato.

Ieri la prima tappa nel milanese con la visita in un'azienda dolciaria di Cerro Maggiore, una passeggiata nel centro di Abbiategrasso e un'altra a Magenta, dove Letizia ha incontrato il sindaco Luca Del Gobbo che le ha regalato un libro sulla storica battaglia che prende il nome della città. Insieme a Moratti c'erano molti dei candidati della provincia di Milano della sua lista civica, come il consigliere regionale Manfredi Palmeri, l'ex Forza Italia Valentina Aprea, l'ex presidente di Anpas Lombardia Luca Puleo, il presidente di Confapi Milano Nicola Spadafora, la presidente della commissione Antimafia della Lombardia ed ex M5s Monica Forte, l'ex consigliere regionale che fu eletto nella Lista Maroni Marco Tizzoni e l'assessore al Municipio 5 proveniente dalla lista Sala Elisabetta Genovese.

Ma anche l'ex presidente del consiglio regionale (ed ex leghista) Davide Boni, il consigliere comunale di Buccinasco di Forza Italia Aldo Scialino, il dirigente Ricerca e Sviluppo dell'azienda di pneumatici Prometeon Gaetano Lo Presti, la presidente dell'associazione Lombardia Migliore Adriana Pozzi e l'esponente del mondo ecologista Fiorello Cortiana. E ovviamente anche la sua rana di cristallo portafortuna che ha chiamato Gilda, come la figlia. Un animale «molto lombardo che non guarda mai indietro e che si adatta».

«La governance del trasporto pubblico locale non funziona attacca poi Moratti con un 50 per cento Trenord e un 50 Ferrovie Nord: già questa è un'anomalia. E poi è in regime di monopolio». Per questo «la mia intenzione è mettere a gara il servizio» come in Francia e in Germania «dove c'è stato un miglioramento e un contenimento del 30 per cento dei costi». Sulla sicurezza «quando ero sindaca di Milano avevo creato una struttura in grado di mappare le criticità», una centrale operativa con cui si potevano «programmare gli interventi del giorno dopo, in funzione di quello che succedeva».

Per Moratti «la stessa cosa va fatta in Regione», per una politica «meno emergenziale e un raccordo maggiore con le prefetture, magari con un tavolo permanente». Alcune deleghe degli assessorati, inoltre, potrebbero essere accorpate, secondo Letizia, per «lavorare meno a silos». Un accostamento logico potrebbe essere quello tra Ambiente ed Energia o tra Sviluppo economico e Innovazione. Che siano maxi-assessorati o meno, l'importante è che ci sia «una maggiore interazione» tra le varie direzioni. La governance del Welfare, che lei ha presieduto, in questo momento può contare «su tutte le competenze corrette», specie dopo «che ho rafforzato la struttura» della Sanità. «Ma la Regione ha perso alcune professionalità che vanno invece mantenute. Come sul tema della sicurezza sul lavoro». Per quanto riguarda il Comitato Nord, dopo il «no» di Umberto Bossi, i consiglieri espulsi dalla Lega hanno comunque ribadito la propria disponibilità a formare una lista senza la benedizione del Senatùr: «Il dialogo è ancora aperto» dice Moratti che percepisce nella Lega «un forte disagio e una mancanza di collegamento con i territori».

La sua, assicura, rimane una proposta «riformista e moderata» che si inserisce «tra un

centrodestra molto a destra e un centrosinistra molto a sinistra. Le democrazie hanno bisogno di alternanza. E questo centrodestra governa in Lombardia da 30 anni: io mi sento di proporre un superamento delle ideologie».

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