Morto Bisson, l'ex hippy della science fiction

Qualcuna delle idee strane, affascinanti, pionieristiche (considerando il genere) e magari anche lisergiche, gli saranno probabilmente venute quando ancora abitava, insieme a un mucchio di gente, dentro la Red Rockers' 60-foot dome

George Kelly / Wikipedia
George Kelly / Wikipedia
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Qualcuna delle idee strane, affascinanti, pionieristiche (considerando il genere) e magari anche lisergiche, gli saranno probabilmente venute quando ancora abitava, insieme a un mucchio di gente, dentro la Red Rockers' 60-foot dome, in Colorado. Negli anni '70 era la più grande comune hippy del mondo, una cupola geodetica, qualcosa a metà strada fra un enorme igloo di metallo e un'astronave aliena.

Allora Terry Bisson, nato il 12 febbraio 1942 a Madisonville, nel Kentucky, e morto due giorni fa a 81 anni, era sulla trentina, aveva già alle spalle un matrimonio da cui erano nati due figli, il lavoro come fumettista per qualche tabloid e l'esperienza da redattore a Web of Horror e True Intimate Confessions. Inoltre, ufficialmente di professione era meccanico di auto. Ma il suo quarto d'ora di celebrità risale più indietro nel tempo. Allora era studente al Grinnell College (Iowa) e fece parte di un gruppo di dodici ragazzi che andarono a manifestare a Washington durante la crisi dei missili di Cuba sostenendo la «corsa alla pace» del presidente John F. Kennedy. Il quale per tutta risposta... li invitò alla Casa Bianca! Se si volesse fissare una data post quem parlare di «movimento studentesco», si dovrebbe scegliere il novembre del 1961.

Comunque, dopo aver traslocato dalla cupola geodetica, Bisson s'imborghesì un pochino. Nel '76 tornò infatti a New York e cominciò a lavorare come redattore alla Berkeley and Ace, e poi come caporedattore. Dalla seconda metà degli '80, decise di fare lo scrittore a tempo pieno. Contestualmente era membro, con la seconda moglie dalla quale aveva avuto altri tre figli, dell'organizzazione anti-razzista «John Brown Anti-Klan Committee». Ma a metà dei '90, comunque, l'imborghesimento si completò: consulente della HarperCollins e della Avon...

Tuttavia, Terry Bisson, quando si metteva alla scrivania, aveva ancora l'animo hippy di un

tempo: fantasia sfrenata, nessun vincolo perbenista, contaminazioni fra generi. Troviamo tutto ciò in Viaggio sul Pianeta Rosso, Johnny Mnemonic, I sopravvissuti, Il quinto elemento. Molti i suoi racconti apparsi su «Urania».

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