Un caratterista poliedrico e capace di dar corpo a cattivi fenomenali e inquietanti, ma anche a eroi tormentati come il detective Tony Baretta dell'omonima serie (personaggio per cui vinse anche un Golden globe e un Emmy Awards). Questo era Robert Blake morto a Los Angeles a 89 anni. Da tempo soffriva di malattie cardiache.
« Blake» - pseudonimo di Michael James Gubitosi, italoamericano di seconda generazione - esordì come baby attore nella serie cinematografica Simpatiche canaglie recitando in 40 episodi (1939-1944) come Mickey Gubitosi. Oltre ad apparire in numerosi telefilm, ha recitato anche in una quarantina di titoli sul grande schermo: da La città spietata del 1961 a Ucciderò Willie Kid del 1969, fino all'ultimo film, Strade perdute (1997) di David Lynch. Nel film A sangue freddo (1967) tratto dal capolavoro di Truman Capote ha interpretato il folle assassino Perry Smith. Un'interpretazione intensissima per un film scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Ma quello che ha reso popolare il suo volto in tutto il mondo è stato, come dicevamo, il detective Tony Baretta nella omonima serie tv del 1975-78. Ma se crimini e processi sono stati il suo pane quotidiano, nelle pellicole purtroppo l'omicidio ha gettato un'ombra anche sulla sua vita reale.
La notte del 4 maggio 2001 Bonny Lee Bakley, moglie di Blake da sei mesi e madre di sua figlia, venne colpita mortalmente da due colpi di pistola a bruciapelo mentre era seduta nella loro auto dopo che avevano cenato da Vitello's, un ristorante italiano a Studio City, in California. L'attore si difese dichiarando di essere rientrato, al momento dell'uccisione, nel ristorante per recuperare un revolver che aveva dimenticato. Quasi quattro anni dopo, compreso un anno trascorso in prigione, una giuria ha assolto Blake dall'omicidio di Bakley e lo ha dichiarato non colpevole anche per aver sollecitato una ex controfigura (che aveva incontrato per la prima volta sul set del telefilm Baretta) a uccidere sua moglie.
«Se volete sapere come si fa a spendere 10 milioni di dollari in cinque anni, chiedetemelo - disse l'attore ai giornalisti dopo il verdetto - ero un uomo ricco. Ora sono al verde». Anche dopo la sua assoluzione la sua carriera è rimasta compromessa per sempre.
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