Tre star in prima fila, qualche novità, esordienti di lusso, ma la caccia è sempre al Dottore. Sul circuito di Losail, nella sabbia del Qatar, si riaccendono i riflettori del motomondiale: luci vere, anzi artificiali, perchè il primo Gp della stagione 2010 si corre in notturna così come pretendono i milioni messi sul tavolo dal paese degli Emirati Arabi.
E sarà di nuovo battaglia per la classe regina delle due ruote con 18 corse (il campionato si chiude il 7 novembre a Valencia, la 125 e la rinnovata Moto2 fanno 17 Gp saltando quello di Laguna Seca) e diciassette piloti al via. Valentino Rossi, nove mondiali conquistati, è naturalmente il più titolato: a 31 anni il pilota di Tavullia resta il numero uno, l'uomo da battere e ancora una volta sarà il rivale di scuderia, Jorge Lorenzo, il più agguerrito e pronto a mettergli il bastone tra le ruote.
Il giovane spagnolo conta sull'esperienza già maturata per mettere a segno l'assalto decisivo al casco iridato: ma al via della stagione potrebbe ancora risentire dell'infortunio alla mano destra causato da una caduta in allenamento. La sua preparazione ne ha risentito, ma la classe c'è e il 2010 potrebbe anche essere il suo anno. Nella rosa ristretta dei più forti Rossi è comunque sempre davanti a tutti: i sei giorni di test pre-campionato proprio in Qatar hanno mostrato un Dottore in forma smagliante. Valentino è stato il più veloce in cinque occasioni: la moto è sembrata veloce e affidabile. «La moto è a posto, in Yamaha si è lavorato bene durante l'inverno e quindi siamo pronti a partire» aveva detto Valentino al termine dei test. Come lui è apparso già al top della condizione anche Casey Stoner, il campione di casa Ducati: l'australiano, dopo il black out per motivi di salute, sembra tornato quello dei tempi del mondiale vinto. E il giovane australiano non ha nascosto la personale soddisfazione chiudendo le prove in Qatar con il miglior tempo. Segno che anche la Ducati è cresciuta. Tra i principi della Motogp c'è anche lo spagnolo Dani Pedrosa, che però si è visto piuttosto in difficoltà in sella alla Rc212V.
C'è invece molta attesa per l'esordio nella massima categoria di Ben Spies: l'americano numero uno della Superbike si è già messo in mostra, nonostante qualche caduta (condivisa in realtà con diversi nuovi colleghi della Motogp) nei test e potrebbe essere una rivelazione anche nella classe top del motomondiale. I protagonisti non mancano, insomma, e tra gli esordi eccellenti c'è anche quello di Marco Simoncelli che fa il salto di qualità dalla 250: per lui il team «tricolore» Honda Gresini in tandem con Marco Melandri. Tre gli altri esordienti in arrivo dalla ex 250, da quest'anno in pista come Moto2: Alvaro Bautista, Hector Barbera e Hiroshy Aoyama.
Il più giovane della comitiva è Aleix Espargaro (corre per Pramac Racing ed è quasi un esordiente visto che ha disputato solo 4 gran premi nel 2009) ventunenne, mentre il più anziano è Capirossi. Sempre in pista con la Suzuki (in tandem ora con Bautista), il pilota classe '73 corre dal 1990, quando esordì vincendo il titolo iridato nella classe 125. In Qatar Capirossi taglierà lo storico nastro dei 300 gran premi disputati, con tre mondiali vinti (due in 125 e uno in 250). E sono cinque i piloti italiani che correranno nella serie regina del motomondiale.
E se la geografia dei piloti non è troppo varia (a parte il finlandese Kallio, l'australiano Stoner, e qualche americano, la partita è tutta tra italiani e spagnoli), quella dei gran premi lo è anche meno: tagliata la corsa in Ungheria e sostituita dalla prova di Aragon la Spagna la fa da padrona con quattro corse su 18. Un pò troppo provinciale come scelta. Il mondiale riparte però con alcune novità: prima fra tutte il tetto al numero dei motori (6) a disposizione per ogni pilota nell'arco della stagione. Fino allo scorso anno il propulsore veniva sostituito ad ogni gp.
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