I punti chiave
Il mondo della Formula 1 piange la scomparsa di uno di meravigliosi interpreti della scuola brasiliana che ha dettato legge tra gli anni Settanta e i Novanta del secolo scorso: Wilson Fittipaldi, fratello del grande Emerson. L'ex pilota si è spento quest'oggi a 80 anni, a causa di un arresto cardiaco. Di chiare origini italiane, nella fattispecie lucane, il talento caricoca si è distinto per la sua tenacia e per la sua velocità prima nel mondo dei kart, poi, nella Formula Vee e F3, raggiungendo nel 1971 il campionato di Formula 2, dove riuscì a ottenere un podio a Hockenheim. La grande occasione in F1, la massima categoria del motorsport, arrivò l'anno seguente quando venne chiamato dalla Brabham per sostituire Carlos Reutmann, il gaucho triste. Sul circuito di Spagna, al debutto assoluto nella categoria non andò oltre un settimo posto.
La carriera di Wilson Fittipaldi
In quel primo anno, Wilson deluse le aspettative, non acciuffandando neppure un punto con la sua Brabham. Andò un po' meglio l'anno successivo, quando riuscì a guadagnare un sesto posto a Buenos Aires e un quinto sull'asfalto del temibile Nurburgring. Quelle posizioni conquistate col coltello tra i denti sarebbero valse a fargli ottenere gli unici 3 punti iridati della sua carriera.
Dopo un anno sabbatico, Wilson riassaporò la pista nel 1975, alla guida della Copersucar, la scuderia di famiglia foraggiata dallo zuccherificio brasiliano. Anche quella stagione fu deludente, con soli sei arrivi al traguardo, con il 10° posto a Watkins Glen come miglior risultato. Alla luce delle difficoltà emerse sul cammino, Wilson Fittipaldi decise di appendere il casco al chiodo e di dedicarsi alla gestione del team, che dalla stagione seguente vide emergere il fratello Emerson. Quest'ultimo riuscì a laurearsi campione del mondo in due occasioni, per la gioia dello stesso Wilson che lo ha visto crescere anche sotto la sua ala.
Gli ultimi tempi
Lo scorso 25 dicembre, Wilson Fittipaldi ebbe un altro infarto, dal quale non si era completamente stabilito. Adesso, un altro arresto cardiaco gli è stato fatale. Si è spento a San Paolo, in Brasile, la sua città adorata.
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