Il gran pubblico assiepato nel circuito di Melbourne certo non si è annoiato, visto che in questo Gran Premio di Australia si è visto davvero di tutto. Incidenti, sorpassi spettacolari, tre bandiere rosse, due safety car, ma il risultato non cambia. Alla fine, nonostante tutto, sul gradino più alto del podio sale ancora Max Verstappen, che allunga ancora sui rivali. La gara di Charles Leclerc, invece, finisce dopo tre curve: il ferrarista azzarda il sorpasso su Lance Stroll ma esagera e viene buttato nella ghiaia.
Russell conduce per ampi tratti ma, insieme a Sainz, viene beffato dalla safety car, scivolando indietro per poi rompere il motore. Come è andato lo spagnolo della Rossa? Non male, ma nell’ultima ripartenza viene penalizzato per il tocco ad Alonso, scivolando indietro. Visti i tanti incidenti ed il caos regolamentare le polemiche non mancheranno di sicuro, con la Fia ancora sul banco degli imputati.
La gara
Davanti a tutti parte ancora Verstappen, dopo l’ennesima pole position, ma le Mercedes sono sembrate molto competitive in qualifica, tanto che Russell e Hamilton potrebbero provare a scappare. Ferrari e Aston Martin subito dietro, ma resta da capire se il loro passo gara sia abbastanza veloce per tenere il passo delle prime. Alonso e Leclerc sono pronti ad approfittare dei problemi di Sergio Perez, che dovrà partire dalla pit lane per il problema in qualifica.
Il team manager della Ferrari Vasseur, a pochi minuti dal via, si dice ottimista: “Abbiamo fatto passi avanti nel weekend, ieri siamo stati un po' frustrati e dobbiamo concentrarci sulla gara. La partenza sarà importante perché non è facile recuperare qui malgrado 4 zone Drs. Difficile sapere con chi ci confronteremo perché venerdì si è girato poco. Penso saremo in lotta con Mercedes e Aston Martin, vedremo".
Disastro Leclerc
La gara dell’alfiere della Rossa dura più o meno tre curve. Partenza molto aggressiva, parecchio movimento con Alonso e Leclerc che provano a farsi largo e recuperare qualche posizione. L’asturiano riesce a battagliare bene mentre il monegasco azzarda un attacco all’esterno alla curva 3. Il ferrarista esagera e si trova tra il muro e l’anteriore sinistra dell’Aston Martin di Lance Stroll. L’inglese non può fare a meno di colpire la Ferrari e buttarla nella ghiaia. La monoposto è proprio nella via d’uscita e deve essere messa in sicurezza; entra quindi la safety car, annullando il vantaggio delle Mercedes, partite benissimo.
Alla ripartenza Max Verstappen, scivolato in terza posizione, prova subito ad aggredire Hamilton, attardato di un secondo e mezzo nei confronti del compagno di squadra Russell. Carlos Sainz, uscito indenne dalla bagarre della partenza, cerca di reggere il passo del campione del mondo ma la Red Bull mette giri record su giri record. Il trio di testa si compatta ed Hamilton prova ad attaccare il compagno per mettere spazio nei confronti di Verstappen.
Incidente Albon, bandiera rossa
Prima che scoppi la battaglia, però, arriva il colpo di scena che non ti aspetti: Alexander Albon mette l’anteriore destra sul cordolo e perde il controllo della sua monoposto. La botta contro le protezioni è durissima ma la cellula di sopravvivenza protegge il pilota, che esce con le proprie gambe dall’abitacolo. La safety car rientra in pista e alcune vetture provano ad approfittarne rientrando ai box per montare le gomme dure. Russell e Sainz sono i più veloci ma è un azzardo che non paga. Visto che in pista ci sono parecchi detriti, il direttore di corsa decide per la bandiera rossa. Gara che quindi viene fermata per procedere alla pulizia della pista. Doccia gelata per Ferrari e Mercedes, decisione che dal punto di vista del regolamento potrebbe starci ma che sicuramente genererà parecchie polemiche. Il team manager della Mercedes Toto Wolff si scusa con Russell, dicendo che il direttore di gara “ci ha fregato” ma l’inglese la prende con filosofia, dicendosi certo che si può ancora recuperare. Tempo non manca ma non sarà affatto semplice.
Ripartenza Red Bull
La seconda partenza è decisamente più tranquilla, senza incidenti a rovinare le cose. Il più rapido di tutti è Hamilton, che prova a mettere un po’ di aria nei confronti di Verstappen ed Alonso. L’inglese fa di tutto per tener dietro il campione del mondo ma la Red Bull ne ha decisamente di più: neanche due giri e l’olandese si prende la testa del gran premio. Nel gruppo, gran gara di Russell e Sainz che recuperano posizioni su posizioni grazie ad un ritmo gara decisamente superiore. Il ferrarista è aggressivo e si mette dietro alla curva 3 Lance Stroll. Nelle retrovie, invece, Perez ne ha decisamente di più e prova una rimontona. Lo spettacolo vero, però, è davanti, dove Fernando Alonso mette nel mirino la seconda posizione di Hamilton. Al 18° giro la sfortuna colpisce di nuovo la Mercedes: problemi alla power unit per George Russell che perde potenza venendo sfilato da Gasly e Sainz. Il motore, poi, prende fuoco, costringendo l’inglese al ritiro. La virtual safety car congela le posizioni ma c’è ancora più di metà gran premio da correre. Può succedere di tutto.
Verstappen se ne va, Sainz c'è
Il campione del mondo ne ha decisamente più di tutti e, giro veloce dopo giro veloce, mette un buon distacco nei confronti di Hamilton, che deve guardarsi le spalle da un cliente poco simpatico come Alonso. La Alpine di Gasly sembra in palla e Carlos Sainz è costretto a restare dietro un paio di giri. Il ferrarista, oggi, è in gran forma e mette l’ennesimo sorpasso aggressivo, mettendosi dietro il francese. Alonso è un paio di secondi avanti ma la Ferrari potrebbe approfittare della battaglia per il secondo posto. A questo punto, però, la gestione dei pneumatici inizia a farsi complicata, costringendo Hamilton e Sainz alla cautela. Vista la pioggia nel weekend, nessuno sa bene quanto potranno durare le gomme dure, quindi gli unici a spingere sono gli alfieri della Red Bull, specialmente Perez, risalito fino alla 9° posizione. Il passo corsa della Ferrari non è male e Sainz riesce a portarsi sotto nei confronti di Hamilton ed Alonso per quella che potrebbe essere la battaglia chiave di questo Gran Premio.
Battaglia a distanza
A 16 giri dalla fine, Verstappen sembra in controllo totale, allungando progressivamente sui rivali che devono gestire le gomme e tenere a distanza gli inseguitori. Decisamente in palla Pierre Gasly, con la sua Alpine che rimane a tiro della Ferrari di Sainz. Più indietro Sergio Perez continua a macinare giri veloci, mettendosi dietro prima Norris, poi Hulkenberg. Al 48° giro Max Verstappen va lungo e finisce sull’erba, riuscendo però a rientrare subito in pista. Dopo aver ripulito le gomme, la Red Bull del campione del mondo riprende il ritmo di prima, ma ha perso diversi secondi nei confronti di Hamilton. Alonso risponde colpo su colpo ai giri veloci dei primi due, mentre Sainz non sembra in grado di tenere il passo, scivolando sempre più indietro.
A quattro giri dalla fine, ennesimo colpo di scena: la Haas di Magnussen tocca il muretto e perde un copertone. Di nuovo in pista la safety car, ricompattando per l’ennesima volta il gruppo. Nell’impatto, però, la monoposto ha distrutto la sospensione, seminando parecchi detriti in pista. Il direttore di corsa decide quindi una nuova bandiera rossa per ragioni di sicurezza. Decisione ancora discutibile che dà il via ad un finale inedito nella storia della Formula 1: una gara senza Drs che durerà solo due giri.
Un finale assurdo
Una gara da solo due giri non si era mai vista finora in Formula 1, con la terza partenza da fermo che potrebbe rimescolare le carte proprio sul filo di lana. A rischiare di più, ovviamente, Max Verstappen, che sembrava in controllo totale prima del nuovo stop. Come ampiamente prevedibile, succede davvero di tutto nelle prime curve. Il campione del mondo riesce a mettersi dietro Hamilton ma Sainz parte leggermente male. Alonso si allarga, cercando di superare l’inglese ma finisce nella traiettoria dello spagnolo, che non può non colpirlo. Alle spalle Perez prova un attacco improbabile e scivola diverse posizioni indietro. Il fattaccio, però, lo combinano Gasly ed Ocon, che impattano entrambi e finiscono sul muretto. Ancora detriti in pista, ancora bandiera rossa e confusione totale nel paddock.
Alonso se la prende con il regolamento ma nessuno sa bene come andranno le cose. Visto che le monoposto non hanno completato il giro si dovrebbe ripartire di nuovo con le posizioni originali ma la questione è veramente poco chiara. Si attende per parecchi minuti la decisione della Fia, visto che nessuno sa quale sarà l’ordine delle monoposto nella nuova partenza. Per evitare nuovi incidenti e nuove polemiche, la direzione di gara decide di ripristinare la griglia prima dell’incidente e chiudere il Gran Premio dietro alla safety car. Solo Gasly e Ocon, non rientrati ai box, sono fuori dai giochi. Sul podio, quindi, finiscono Verstappen, Hamilton e Alonso con Sainz che viene penalizzato di cinque secondi per il contatto con l’Aston Martin dell’asturiano. Una conclusione pazzesca che lascia parecchi dubbi sulla direzione di gara e rovina i passi avanti dal punto di vista della Ferrari, decisamente più competitiva rispetto alle prime due gare.
Leclerc: "Non ne gira una giusta"
Mentre si stava ancora correndo, il ferrarista Leclerc risponde alle domande, non nascondendo la sua frustrazione: “In curva 3 c'era lo spazio all'esterno per tentare l'attacco su Stroll, solo che davanti Alonso ha frenato ancora più forte e ha spinto Lance ad allargarsi su di me. La colpa non è sua, però la frustrazione è grande perchè in tre gare finora è andato tutto storto.
Da Baku dobbiamo ripartire, la stagione è lunga ma finora non ne gira una giusta. L'incomprensione con Sainz? Niente di grave, è passata subito, ci siamo solo intesi male. E' stato sfortunato con la bandiera rossa, speriamo abbia il passo per rimontare”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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