Bagnaia, il re ha concesso il bis

Gran premio e Mondiale, Pecco si prende tutto: "Era il mio sogno". Solo in tre nell'era MotoGp avevano vinto il titolo due volte di fila: Rossi, suo maestro, e Marquez

Bagnaia, il re ha concesso il bis
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Valencia - Go free 1. Vola libero Pecco. Il Motomondiale ha un nuovo eroe, perché se è difficile vincere, lo è ancora di più ripetersi, così Valencia si è tinta di rosso fuoco per Pecco Bagnaia e la Ducati festeggiando il bis con le tradizionali trajas. Prima di lui, nell`era moderna della MotoGP, ci erano riusciti solo Valentino Rossi e Marc Marquez.

Pilota italiano su moto italiana, sul podio Bagnaia intona l`Inno di Mameli e con lui tutto il team e la famiglia a partire dalla fidanzata e futura sposa Domizia, la sorella Carola, il papà Pietro e la mamma Stefania.

Bagnaia alza la coppa al cielo, sul più alto gradino, tra Fabio Di Giannantonio (poi retrocesso 4°) e Johann Zarco. Con loro Gigi Dall`Igna, artefice della rinascita della Rossa, «sono felice» dice il direttore generale di Ducati Corse, «felice ma lavoriamo per essere come la Red Bull...». Vorrebbe dire vincere 19 gare su 22, i rivali sono avvisati. Bagnaia festeggia con un enorme numero uno color oro e tre anelli come i suoi eroi della Nba - in onore dei tre titoli iridati (uno in Moto2, due consecutivi nella classe regina). Tecnico e riflessivo, ma anche estremante determinato, quest`anno il piemontese aveva avuto il coraggio di mettere il numero 1 sulla carena della sua Gp23, tornando alla tradizione dei piloti che il suo mentore e idolo Valentino Rossi aveva interrotto, mantenendo il leggendario 46.

Timido e introverso, il bravo ragazzo di Chivasso è diventato uomo, capace di dare la zampata decisiva in un finale al cardiopalma. «Avevo sempre sognato di conquistare il campionato vincendo la gara». E così è stato, complice anche il gravissimo errore di Jorge Martin che nella frenesia di recuperare posizioni, ha esagerato finendo nella ghiaia e portando con sé anche Marc Marquez che puntava a chiudere in bellezza l`avventura con la Honda prima del debutto con Ducati nei test di domani.

«Con il numero uno sulla moto, un secondo posto sarebbe stato un fallimento anche perché sono stato quasi sempre primo in campionato» confessa Bagnaia, «ce lo meritavamo e ce l`abbiamo fatta». Nel parc fermé Pecco è stato poi raggiunto da Jorge Martin, venuto a congratularsi con il grande rivale. «Pecco ha vinto contro una persona che non ha mollato mai. Ho pianto tutte le lacrime nel box e poi sono uscito a testa alta come un guerriero, perché questo sono. Peccato per la caduta, non ci voleva», confesserà Martinator.

«La nostra lotta ci ha reso ancora più forti». Intanto si canta e si balla nel garage Ducati con meccanici e ingegneri con la parrucca rossa e pure la nonna Luciana che finalmente tira un sospiro di sollievo: «Quanto abbiamo sofferto durante la gara! Pecco da bambino? Sembrava calmo e tranquillo, ma ne combinava sempre una», sorride, «e io lo proteggevo».

La stabilità dell`affetto dei familiari è la forza di Pecco che ha saputo rialzarsi dopo la bruttissima caduta di Barcellona, quando venne travolto in pista. «Mi ha segnato molto, più di quello che ho mostrato in tv», ma adesso è il momento di festeggiare e martedì si torna in pista e sarà già 2024.

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