Ferrari, guanto di sfida alla Red Bull: cosa aspettarsi in Bahrain

Sabato si correrà il primo GP della stagione di F1 in Bahrain. La Red Bull si candida al ruolo di scuderia da battere, ma la Ferrari insegue con ottimismo

Ferrari, guanto di sfida alla Red Bull: cosa aspettarsi in Bahrain
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Archiviati i giorni di test in Bahrain, per la Formula 1 è venuto il momento di tuffarsi a capofitto in una nuova intensa stagione, stavolta di 24 incredibili tappe. Il tracciato di Sakhir è il primo appuntamento di un calendario fitto e, sperano i vertici, combattuto fino all'ultima gara. Altrimenti sai che noia. La speranza degli appassionati, e non solo, è che la Red Bull cannibale dello scorso anno, in grado di vincere 21 appuntamenti su 22, quest'anno mostri qualche crepa in più, magari per merito di qualche rivale che ha fatto per bene i compiti per casa. La Ferrari si candida al ruolo di antagonista e qualche sintomo di cauto ottimismo trapela, anche alla luce dei buoni riscontri che Leclerc e Sainz hanno avuto dalla SF-24 nei test pre-season.

Red Bull davanti, ma di quanto?

Inutile nascondersi, Adrian Newey dovrebbe aver sfornato un altro incredibile siluro, che potrebbe dettare legge dalla prima all'ultima gara. I tre giorni di prove in Bahrain hanno dimostrato che, nonostante gli evidenti cambiamenti rispetto alla scorsa stagione, la nuova RB20 sarà la monoposto da battere. Max Verstappen sembra possedere una macchina cucita su misura per lui e il cronometro lo ha confermato in quelle prove così scintillanti. Meno bene la performance di Sergio Perez, relegato al ruolo di seconda guida senza ambizione.

F1 test Bahrain

Ma quanto la "lattina" potrebbe essere più veloce degli altri? Si vocifera di un secondo al giro, dettaglio che se confermato mortificherebbe tutta la concorrenza, mentre il reparto degli ottimisti riduce il distacco a due o tre centesimi. In questo caso, la battaglia potrebbe essere vera, con la vittoria da giocarsi in modo astuto e competitivo. Anche per questa ragione, adesso ci si interroga sui carichi di benzina, sulle mappe per spremere il motore, sul passo gara e quant'altro. Sabato, in ogni caso, ci toglieremo ogni dubbio. Tutti saranno obbligati a buttar giù la maschera.

Ferrari, prime sensazioni ottime

Si sa, i test sono una cartina di tornasole sul proseguo della stagione, anche se a volte sono stati smentiti. Lo scorso anno la Ferrari SF-23 fece penare fin dai primi vagiti Charles Leclerc, che si lamentò non poco con il capo dell'aerodinamica David Sanchez, che da lì a poco avrebbe dato le proprie dimissioni. Nel 2022, invece, le impressioni sulla SF-75 furono ottime e, non a caso, nelle prime due uscite stagionali il pilota monegasco ottenne due vittorie e un secondo posto. Peccato, che quell'auto nata bene non ebbe poi il supporto di uno sviluppo pari a quello che invece operò la Red Bull, decisivo per strappare il titolo dalle mani del Cavallino Rampante.

Ferrari SF-24

Adesso, intorno alla monoposto sviluppata dal team diretto da Frederic Vasseur, vige un cauto ottimismo. L'auto ha risposto bene a tutte le sollecitazioni, ha un comportamento sincero e si è intastaurato un bel feeling con entrambi gli alfieri: Charles Leclerc e Carlos Sainz. Alla finestra ci potrebbero essere sempre delle inattese difficoltà, ma la nuova Rossa sembra essere stata concepita con più riguardo e sotto una fortunata stella.

Buono il passo gara, buona la gestione delle gomme e ottimo il tempo sul giro secco. In definitiva, la parola adesso passa alla pista e al cronometro, giudice supremo, perché sabato si corre sempre in Bahrain.

Vedremo se l'impegno invernale della Scuderia di Maranello sarà stato premiato, anche se la storia recente della F1 ci insegna che bisogna investire tutto l'anno sugli sviluppi della monoposto, altrimenti addio sogni di gloria.

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