"Basta parolacce". Ma i piloti della Formula 1 se la prendono con la Fia

Scoppia la polemica tra il sindacato dei piloti di Formula 1 e la Fia per le numerose sanzioni e richiami dovuti a comportamenti ritenuti poco rispettosi: ecco le accuse e la lettera di risposta

Fonte: Twitter (@F1)
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La Grand Prix Drivers Association (Gdpa) si fa sentire intervenendo a difesa di tutti i piloti di Formula 1 che non sono più liberi di lasciarsi andare a espressioni colorite come imprecazioni o brutte parole alla radio mentre sono alla guida delle loro monoposto: è questa l'accusa della Fia (Federazione Internazionale dell'Automobile) che ha già preso provvedimenti nei confronti di Max Verstappen (Red Bull) e del ferrarista Charles Leclerc che, come sanzione, hanno ricevuto l'ordine di "compiere un lavoro di interesse pubblico" per espiare le loro colpe.

La lettera difesa dei piloti

Con un post su Instagram, il sindacato dei piloti di Formula 1 ha messo i puntini sulle "i" scagliandosi direttamente contro Ben Sulayen, attuale presidente della Fia al quale non vanno proprio giù certi comportamenti. "C'è differenza tra imprecare per insultare gli altri e imprecare in modo più informale come per maltempo, un oggetto inanimato come una macchina di F1, o una situazione di guida", scrive la Gdpa sottolineando in questo modo che i piloti non sono né maleducati e nemmeno mancano di rispetto alle autorità. Da qui ecco l'invito al presidente della Fia a "riconsiderare il suo tono e linguaggio quando parla con i nostri piloti membri, o addirittura di loro, sia in un forum pubblico che in altro contesto".

"Abbiamo membri adulti"

L'Associazione dei Piloti non ha ancora finito con la sua arringa destinata alla Fia, sottolineando che i suoi membri "sono piloti professionisti che corrono in Formula 1, l'apice del motorsport internazionale. Sono i gladiatori e ogni fine settimana di gara mettono in scena un grande spettacolo per i tifosi. Inoltre, i nostri membri sono adulti. Non hanno bisogno di ricevere istruzioni dai media su questioni banali come indossare gioielli o mutande". Ecco, proprio quest'ultimo passaggio ha riguardato direttamente il campione della Mercedes, Luis Hamilton, che fu costretto a togliere un piercing che aveva al naso prima di correre il Gran Premio di Gran Bretagna del 2022 e poi poterlo indossare soltanto dalla stagione seguente dopo una precisa esenzione medica: la Fia era preoccupata "per la deturpazione" che comportava per il volto.

La richiesta di trasparenza

All'interno della lettera curata dalla Gpda c'è un passaggio non meno importante che riguarda dove vanno a finire i soldi delle multe comminate ai piloti e considerate non appropriate per questo sport accusando la Fia di scarsa trasparenza. "Negli ultimi tre anni, abbiamo chiesto al presidente della Fia di condividere i dettagli e la strategia su come vengono assegnate le multe finanziarie e dove vengono spesi i fondi.

Abbiamo anche espresso le nostre preoccupazioni sull'immagine negativa che le multe finanziarie portano allo sport. Chiediamo ancora una volta al presidente della Fia di fornire trasparenza finanziaria e un dialogo diretto e aperto con noi".

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