I punti chiave
La gara della Malesia ha vissuto di fortissime emozioni, tutte concentrate nella fase iniziale. Dopo il primo avvio terminato con la bandiera rossa esposta con l'incidente plurimo che manda a terra Miller, Binder e Quartararo, i diciannove giri successivi al secondo start sono stati segnati dal duello intenso e coraggioso tra Bagnaia e Martin, che per tre giri se le suonano di santa ragione. Sorpassi e controsorpassi che hanno dato vita a un momento epocale di questo sport. Ne è uscito vincitore Pecco, come sotto alla bandiera a scacchi. Lo spagnolo si accontenta e si prende la piazza d'onore, conservando la leadership iridata. Per gli amanti delle statistiche, decimo successo stagionale per l'italiano che ha ancora una flebile speranza di confermarsi numero uno. Nell'ultimo atto della stagione che si correrà - probabilmente - a Barcellona dovrà recuperare 24 punti. Non facile, specie contro un Martin così veloce e consistente.
La bandiera rossa
Scelta di gomme differente tra Bagnaia e Martin, con l'italiano che opta per la morbida all'anteriore, mentre lo spagnolo per una media. Soluzione più conservativa per il numero 89. Allo start scatta forte Bagnaia che tiene dietro in modo duro Jorge Martin, ma alle spalle dei due leader accade il disastro quando transitano a curva 2: una carambola coinvolge Miller, Binder e Quartararo. Tutti i piloti precipitano a terra con il rischio di gravi conseguenze, specie per l'australiano che finisce sotto la ruota del francese. Inevitabile l'esposizione della bandiera rossa e una seconda partenza. Dopo aver portato l'ex pilota della Ducati al centro medico (tutto ok per lui), i protagonisti della MotoGP recuperano la loro posizione in griglia di partenza per andare, poi, a completare 19 giri (uno in meno della previsione iniziale).
Bagnaia e Martin: che duello
Al secondo spegnimento dei semafori Bagnaia scatta meglio, si mette al centro della pista e chiude lo specchio di curva 1 all'avversario. Questo però non impedisce a Martin di lottare a partire dalle successive curve. Si innesca una lotta corpo a corpo che dura per tre giri filati. Coltello fra i denti e posizione scambiate per una decina di volte. I due piloti che si contendono il titolo mondiale danno vita a uno spettacolo intenso. Da lodare soprattutto il coraggio di Martin, colui che ha più da perdere essendo saldamente in testa al campionato e che potrebbe starsene comodo alle spalle di Pecco. Dopo le schermaglie, Bagnaia ne esce vincitore e al comando della corsa. L'italiano prova ad allungare su Martinator, mettendo molta strada fra sé e il rivale. Terzo Marc Marquez che osserva da lontano. Ancora più distanti Morbidelli e Bastianini. A dodici giri dalla fine escono di scena sia Morbidelli che Marc Marquez: due scivolate classiche. Ne approfitta Bastianini che entra in zona podio.
Finale tranquillo
L'ultimo terzo di gara vive di pochi sussulti, con posizione congelate. Bagnaia prende il largo davanti a tutti e mette la firma del vincitore sotto alla bandiera a scacchi. Martin si arrende e gestisce con calma olimpica la seconda piazza. Scelta giusta e ragionata, lasciando il match point all'ultimo atto di questa stagione che ancora non è stato definito dopo l'annullamento di Valencia (probabilmente si correrà a Barcellona).
Sul podio sale anche Enea Bastianini che rosicchia qualche punto per agguantare la stessa posizione nella classifica generale, approfittando della caduta di Marc Marquez. Quarto Alex Marquez, mentre Acosta chiude la top 5. Da segnalare anche la crescita della Yamaha che insieme a Quartararo finisce sesta davanti all'Aprilia di Vinales.
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