Ai più il marchio OPC non dirà molto, ma se vi diciamo che per OPC sta ad Opel come Abarth a Fiat, AMG a Mercedes e Nismo a Nissan cambia qualcosa? Sicuramente si. OPC sta per Opel Performance Center, la costola sportiva della Casa di Russelheim da cui escono bolidi pompati senza ritegno come la Astra OPC appunto. Motorizzata con un quattro cilindri 2 litri turbo benzina a iniezione diretta capace di ben 280 cv e 400 Nm di coppia, che la fa accelerare da 0 a 100 in soli 6 secondi e la spinge in men che non si dica fino a 250 orari.. Numeri impressionanti che però si gestiscono si gestiscono con sorprendente facilità: provare per credere. Una sportiva vera, quindi, che non ha paura di confrontarsi a muso duro con la Volkswagen Golf GTI alla distanziata di ben 50 cv quanto a potenza pura…
Interessanti le soluzioni tecniche utilizzate per il telaio con le sospensioni ad alte prestazioni High Performance Struts (HiPerStruts) e il telaio FlexRide, tutti con settaggi specifici per la Astra OPC, soluzioni che unitamente al differenziale autobloccante permettono in ogni condizione, anche con i sistemi di controllo di trazione disinseriti, di avere pochissimo effetto sottosterzante anche spingendo a fondo sull’acceleratore, nonostante l’auto sia a trazione anteriore. Anche quanto a freni l’Astra dei record non si fa mancare nulla, l’impianto frenante è griffato Brembo, potentissimo e instancabile anche in pista.
L’Astra OPC è curata con maniacale e teutonica attenzione; la qualità dei materiali scelti (ultraleggeri per risparmiare il 45% del peso), la solidità degli stessi e l’attenzione nel dettaglio giustificano anche il prezzo di poco superiore ai 31mila euro. Accomodarsi al posto di guida è una sensazione emozionante: strumentazione completa con i due elementi circolari, indicatore della velocità e contagiri che si retro-illuminano di rosso premendo il tasto OPC posizionato sulla parte alta del tunnel centrale. Questo comando modifica il setup delle sospensioni rendendo l’Astra più rigida, lo sterzo più diretto e fisico da gestire, insomma, una semplice pressione al pulsante modifica radicalmente l’atteggiamento e il comportamento dinamico sia che la si guidi su strada sia che la si guidi in pista.
E’ un’auto estrema? La risposta è no, o meglio lo è nei numeri, ma non nella gestione che resta sempre facile e a portata di tutti. Alla fine la Astra OPC si comporta più da Granturismo che da supersportiva affamata di cordoli. Il peso, siamo nell’ordine della tonnellata e mezzo, si sente soprattutto nei cambi di direzione e quando si frena decisi.
Insomma per fare faville in pista servirebbe forse qualche kg in meno, ma su strada in compenso potrete gustarvi una vera auto sportiva non solo guidandola con il coltello tra i denti.
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