Mozzarella blu, ecco come scegliere bufale e fiordilatte senza avvelenarsi

Cinque regole semplici dalla Coldiretti: il formaggio, mangiato da sei italiani su dieci, deve avere consistenza elastica, superficie liscia, colore bianco ma non traslucido, fuoriuscita di acqua con occhiatura, prezzo di vendita non inferiore ai sette euro al chilo

Dopo il primo intossicato padovano, labbra e gengive infiammate per aver mangiato una mozzarella leggermente azzurrina, ecco le dritte della Coldiretti per scegliere la «principessa de formaggi» italiani senza avvelenarsi. Cinque regole semplici, di buon senso, un veloce vademecum per non rischiare. Basta un occhiata, o poco più: consistenza elastica, superficie esterna liscia, colore bianco ma non traslucido, fuoriuscita di acqua con occhiatura, prezzo di vendita non inferiore ai 7 euro al chilo.
Queste dunque le caratteristiche di una vera e gustosa mozzarella. Bufale, trecce, fiordilatte, la cosa importante è verificare che il prodotto venga da un buon latte fresco italiano. Purtroppo il mercato è invaso da falsi. Almeno la metà delle confezioni in vendita nei negozi è fatto con latte o addirittura con cagliate, cioè con dei semilavorati industriali, importati dall'estero. E dalle truffe non c'è difesa: i produttori italiani aspettano da anni che diventi obbligatorio a livello europeo indicare nell'etichetta la provenienza e la qualità del latte utilizzato.
I consigli sono stati illustrate dalla Coldiretti presso il mercato degli agricoltori di Campagna Amica a Milano in via Ripamonti, dove, in un pentolone con cento litri di vero latte di mucca fresco, italiano e appena munto e dopo circa due ore di bollitura, un «mastro casaro» ha effettuato la rottura della cagliata, la manipolazione dell'impasto e la «mozzatura» a mano della mozzarella, poi offerta in degustazione ai consumatori. «Un'occasione per conoscere i segreti utili a non cadere nell'inganno nell'acquisto».
La mozzarella è presente sulle tavole di sei italiani su dieci, ma negli ultimi giorni, immediatamente dopo la scoperta di mozzarelle blu prodotte in Germania e vendute anche con marchi nazionali in Italia ed in altri Paesi europei, si è diffusa una certa preoccupazione, che si è tradotta in un calo di consumi del venti per cento.

Stiamo parlando del formaggio più acquistato dagli italiani, che ne mangiano in un anno ben 164 milioni di chili, acquistati nel 39 per cento dei casi nei supermercati, per il 26 per cento negli ipermercati, per il 14 per cento nei discount e per il 21 per cento nel dettaglio tradizionale, sulla base di una analisi Ismea.

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