Munch, Picasso e Fiorucci. La grande arte delle feste

Tante occasioni in città per ammirare capolavori. A Palazzo Reale una mostra pure su Enrico Baj

Munch, Picasso e Fiorucci. La grande arte delle feste
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Mostre e musei aperti per ferie. La metropoli offre anche per questi giorni di festa molteplici occasioni per ammirare capolavori d'arte e visitare mostre temporanee o i musei civici. E se a Palazzo Marino il «Capolavoro per Milano» che quest'anno ha portato dalle Marche «La Madonna di San Simone» di Federico Barocci, una pala di sorprendente bellezza che ha messo tanti in coda (la visita è a ingresso libero), sul fronte dell'arte sacra non va dimenticata la meravigliosa «Adorazione dei Magi» di Sandro Botticelli, prestito prezioso degli Uffizi in mostra al Museo Diocesano, affiancata dall'esposizione di un pregevole Retablo fiammingo, che presenta un'Epifania con ben nove magi scolpiti: appena restaurato, presto tornerà nella basilica di San Nazario. La Pinacoteca Ambrosiana è sempre una meta valida per un'immersione nei capolavori dell'arte: in queste feste si aggiunge anche una mostra tematica dedicata al tema delle Adorazioni, che si snoda in varie sale, e una piccola ma raffinata mostra di manoscritti, tratti dal patrimonio della biblioteca, che ragiona sul tema del Giubileo.

I BIG MUNCH E PICASSO

A PALAZZO REALE

La mostra da non perdere? Senza dubbio quella che Palazzo Reale dedica all'arte di Edvard Munch: «Il grido interiore» porta in città un'infilata incredibile di capolavori dal Museo Munch di Oslo, realizzando un percorso espositivo che non solo svela i drammi e i tormenti del grande artista norvegese, ma anche aspetti inediti, come la sua passione per l'Italia, l'attenzione che aveva per i suoi amici, la propensione nella gestione della sua carriera. Si esce dalla mostra appagati dalle travolgenti pennellate di Munch e più consapevoli del suo talento, che non si limita all'«Urlo» per cui è celeberrimo. Unica accortezza: la mostra promette di superare le 240mila presenze e macina pubblico, meglio programmare la visita.

Sempre a Palazzo Reale, un altro gigante del Novecento in mostra: «Picasso lo straniero» è un'esposizione raffinata e diversa dal solito che svela un tassello importante della vita del pittore di Malaga, ovvero gli anni in cui, giovane artista spagnolo dissidente appena arrivato a Parigi, viene schedato dalla polizia francese che gli negherà la cittadinanza. È una mostra non banale, i cui pannelli didascalici vanno letti con cura. Rimanendo a Palazzo Reale, si può fare una visita anche nella Sala delle Cariatidi dove è allestita «Baj chez Baj», un'esposizione con alcuni dei lavori più intensi dell'artista milanese Enrico Baj (1924-2003). Riallestiti dopo tanti anni (e in attesa di essere esposti al Museo del Novecento) anche «I funerali dell'anarchico Pinelli» che, con l'«Apocalisse», sono tra le opere più suggestive in mostra.

MULAS, ORSI, CHIARAMONTE

PER CHI AMA LA FOTOGRAFIA

Altra chicca a Palazzo Reale, specie per gli appassionati di fotografia: l'ampia retrospettiva dedicata al lombardo Ugo Mulas (1928-1973) che meglio di ogni altro ha saputo ritrarre l'energia degli anni Sessanta e Settanta a Milano e lo spirito di Brera. Da una prospettiva diversa, ancora Milano (ma non solo) nella bella antologica che Palazzo Morando dedica a Carlo Orsi (1941-2021): «Miracoli a Milano» sorprende per la varietà dei personaggi e dei luoghi che il fotografo ha saputo esplorare con intelligenza. Torniamo al Diocesano per la fotografia perché l'obiettivo di Giovanni Chiaramonte (1948-2023), con il suo «Realismo Infinito», ci regala scatti di struggente poesia.

LA MOSTRA «DI COPPIA»: MUDEC

E PIRELLI HANGAR BICOCCA

Per chi desidera un'accoppiata originale, il suggerimento è di vedere, meglio se una dopo l'altra, la monografica che il Mudec dedica a Niki de Saint Phalle, poliedrica artista visiva che ha realizzato dipinti, sculture colorate, installazioni attente ai temi del femminismo, della diversità e dell'arte come impegno sociale e quella che Pirelli Hangar Bicocca ha concepito su Jean Tinguely, il creatore di sculture-cinetiche e sonore che hanno fatto la storia del Novecento. I due artisti, pionieri del Nouveau Realism, dagli anni Settanta agli anni Novanta sono stati sposati, realizzando molte opere a quattro mani.

LO STILISTA ELIO FIORUCCI

ALLA TRIENNALE

Infine, una mostra alla Triennale che unisce moda,

arte, design, fotografia e costume e che racconta, grazie anche a un allestimento riuscito, la carriera e il genio di Elio Fiorucci (1935-2015), stilista milanese capace di disegnare l'immaginario visivo di varie generazioni.

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