È scomparso improvvisamente il rapper Pusha, meglio conosciuto come Flaminio Maphia, nome noto nell'ambiente romano underground, che ha appreso la notizia con dolore e sconcerto. Il suo vero nome era Ivan Stortini e tra poco avrebbe compiuto 50 anni. Aveva fatto parte del primo nucleo, formato nel 1995, dei Flaminio Maphia band protagonista negli anni Novanta di una rivoluzione di costumi ed ideali, molti dei quali provenienti dagli Stati Uniti d'America.
La band che ha unito tutte la classi sociali
Alla band il grande merito di aver avvicinato varie classi sociali, dai cosiddetti pariolini della Roma bene, ai ragazzi di periferia, uniti solo dall'amore per la musica e da uno stile molto riconoscibile. Felpe over, pantaloni cargo a vita bassa, magliette con le squadre di basket americane e quei lacci delle scarpe lunghissime abbinati all'immancabile cappellino indossato al contrario. A dare notizia della scomparsa di Ivan, proprio due dei fondatori della band che lo hanno salutato sui social con messaggi molto toccanti:
“Ancora non ci credo che ci ha lasciato il nostro Pusha, faceva parte della nostra prima formazione dei Flaminio Maphia. - scrive Rude Mc - Negli ultimi giorni parlavamo spesso di lui con Sparo e Booster g e tutti gli altri del vecchio giro del Flaminio, per sapere come stava, che stava facendo. Io non lo vedevo da più di 25 anni, sì Roma è grande ma il giro e sempre quello, perciò è facile beccarsi prima o poi e ultimamente chiedevo spesso di lui, e tutti mi dicevano che stava sempre sotto casa sua al Prenestino. Con Ivan abbiamo scritto 'Restafestagangsta', 'Combattimento Mortale' e l’indimenticabile 'Sbroccatamente si vive la notte' e altri pezzi, che hanno fatto la storia dell’hip hop Italiano, ma che la nuova generazione non sa minimamente che ca**o sono, ma che anche grazie a noi che sta roba è andata avanti, Fai un buon Viaggio Fraté R.I.P. PUSHA"
Il ricordo di tanti
G-Max (Massimo Rosa) ricorda invece in modo colorato la sua arte: "Continuerai a spaccià rime solo a mezze piotte .. ovunque tu sei". Dopo aver lasciato la band nel 1998, Ivan aveva anche cambiato il suo nome d'arte in Ian Solo, portando avanti la sua filosofia musicale, che si era però modificata con l'andare avanti del tempo.
Le mode che cambiavano velocemente e lasciavano il passo ad altri generi, pur non cancellando quell'impronta considerata indelebile nel ricordo di chi quegli anni li ha vissuti con passione, credendo in un cambiamento epocale e piantando i semi che poi sono sbocciati alimentando le nuove generazioni hip hop che, pur con ideali e intendi diversi, non sarebbero esistite senza quel germe che Stortini e la sua band avevano creato.
Al momento non sono stati resi noti i motivi del decesso, ma oltre a quelli dei fondatori della band originaria, tanti sono stati i messaggi lasciati nei suoi social dei suoi ammiratori che al contrario del mondo delle grandi major, non lo hanno mai dimenticato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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