
Joan Thiele, Rolling Stone definisce il suo Joanita come «l'album italiano del momento».
«E io sono contenta di essermi presa il tempo giusto per scriverlo».
Ma a Sanremo è arrivata ventesima con Eco.
«Sono molto competitiva ma solo con me stessa, non con gli altri. Anche a scuola ero la ragazza del 6 e mezzo. Per me l'importante era portare il mio mondo all'Ariston».
Obiettivo raggiunto?
«Non ero certo partita per arrivare prima».
Però ha messo le basi per poterlo diventare prima o poi. Alessandra Joan Thiele ha 33 anni ed è cosmopolita per davvero, madre italiana e padre svizzero di origini colombiane, ha cantato in inglese per tanti anni prima di tornare all'italiano e mettere in fila un David di Donatello (vinto nel 2023 per la miglior canzone originale) e un Festival di Sanremo da cui è uscita come una delle rivelazioni. Dopotutto, che la ragazza sia caparbia lo avevano già capito i titolari dei locali della sua Desenzano del Garda «che da adolescente io ho ossessionato fino allo sfinimento per poterci suonare». Poi, quando non aveva ancora vent'anni, ha fatto la busker, ossia l'artista di strada, infine si è trasferita a Londra perché quella era allora la sua madrepatria musicale, poi è tornata a Milano prima di pubblicare, nel 2020, il suo primo Ep interamente in italiano. E oggi, all'alba del suo secondo disco Joanita, eccola qui con un quadro artistico finalmente completo, pieno di sfumature che vanno dai Led Zeppelin alle colonne sonore dei grandi italiani anni Sessanta e Settanta.
Ma perché non ha deciso prima di cantare in italiano?
«Avevo iniziato con l'inglese più che altro, come capita a tanti, per spirito di emulazione dei miei idoli. Poi sono arrivata a scrivere nella nostra lingua. Forse se lo avessi fatto prima, mi sarei ritrovata alle prese con cose che artisticamente non mi sarebbero piaciute. E così mi sono presa il mio tempo».
Dal vivo quando si inizia?
«Si parte il 24 maggio dal Mi Ami Festival di Milano».
A Sanremo si è detto che aveva portato Morricone all'Ariston.
«Beh senza dubbio le colonne sonore sono la mia grande passione da tanto tempo».
Non a caso ha vinto un David di Donatello per il brano Proiettili nel film Ti mangio il cuore.
«A un certo punto mi sono chiesta che cosa mi facesse davvero vibrare e quindi ho realizzato che le colonne sonore fossero davvero il mio mondo».
Le piacerebbe scriverne una?
«Sì mi piacerebbe comporre musica strumentale, non solo canzoni».
Per quale regista?
«Il mio preferito se ne è appena andato, David Lynch. Mi piacerebbe scrivere per i nostri grandi, da Sorrentino a Garrone e Guadagnino».
Morricone, Ortolani, Piccioni?
«Scelgo Piero Umiliani (compositore morto nel 2001, ndr), le sue colonne sonore, ma non solo quelle, sono capaci di toccarmi davvero il cuore».
Lo ha anche scritto.
«Una notte, e non è una favola, ho sognato che lavoravo con lui. Il giorno dopo su Instagram ho commentato che purtroppo era solo un sogno. Poco tempo dopo le sue figlie Elisabetta e Alessandra mi hanno contattato».
Immagino la sorpresa.
«Non ci potevo credere. Elisabetta mi ha pure invitato a Roma nello studio del padre e mi hanno aperto il suo archivio. Che emozione. Il mio sogno si era quasi realizzato».
«Il mio disordine come la follia ti manda fuori strada» canta in Volto di donna.
«L'ispirazione arriva dal disco Ragazza fuori strada di Piero Umiliani, ho immaginato il volto di donna che invecchia. Nel particolare, quel verso mi è stato ispirato da Ornella Vanoni che, in un'intervista, raccontava di quando negli alberghi lasciava tutto in disordine: Era il disordine che riempiva gli spazi di solitudine».
Lei si sente «fuori strada»?
«No, mi sento proprio sulla strada anche se a volte sentirsi fuori strada ti permette di essere più creativa e di trovare nuove soluzioni».
Chi è Joanita?
«È il nome con cui mi chiamano tanti miei amici. Io sono italiana, ma ho trascorso tanti anni a Cartagena in Colombia e ancora oggi il mio legame con il Sudamerica è dovuto ai miei tanti viaggi».
Che viaggio ha fatto a Sanremo?
«Intanto l'ho scoperto dal Tg, quando Conti ha detto che c'ero anch'io fra i concorrenti, e la
mia sorella Elodie mi ha telefonato un minuto dopo. Poi sono subito entrata in modalità autoconservazione, una specie di soldatino programmato per l'esibizione. E che pazienza ha avuto il mio fidanzato a sopportarmi...».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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