È tutto pronto per la 73esima edizione del Festival di Sanremo. Ma non tutti ne sono contenti. A far ancora storcere la bocca, a pochissimi giorni dal debutto, è un elemento a primo acchito marginale, ma che, dopotutto, è il biglietto da visita del festival più importante d'Italia: il logo della kermesse. Già qualche settimana fa, alla presentazione ufficiale sui social, si erano scatenati i commenti ironici sul logo, giudicato quantomeno amatoriale, data la semplicità della grafica ma anche gli errori più palesi, come il fatto che la seconda riga fosse decentrata rispetto alla prima. "Finito il budget per il grafico", "Io con Paint lo facevo meglio", "È uno scherzo vero?", avevano commentato a decine gli utenti su Instagram e Twitter, memori, tra l'altro, dei precedenti loghi della kermesse, "uno peggiore dell'altro".
Ma l'indignazione degli addetti ai lavori sembra essere davvero troppa per esaurirsi così in fretta. E su TikTok i grafici non mollano la presa: uno dopo l'altro, in quella che è diventata quasi una sfida, si cimentano nel ricreare il logo del contest musicale. Alcuni si limitano a correggerne le storture più evidenti, come l'allineamento delle righe di testo, l'armonia tra i diversi font utilizzati, le proporzioni e la dimensione dei caratteri, mostrando quanto sarebbe stato facile fare un lavoro più accurato. Altri si divertono a stravolgerne i connotati, dando sfogo alla creatività e producendo, c'è da essere obiettivi, loghi decisamente più originali e validi.
A rincarare la dose arriva poi Striscia la notizia. Nella puntata in onda sabato 21 gennaio, infatti, l'inviato di "Rai Scoglio 24", la rubrica del programma di Canale 5 dedicata agli sprechi della Tv di Stato, ha svelato i retroscena del logo del Festival che, dopo essere stato realizzato internamente all'azienda, sarebbe stato poi appaltato a una società esterna. "Come per ogni edizione, il reparto grafico Rai realizza i nuovi loghi della kermesse. Quest’anno, nonostante il regista e il direttore artistico Amadeus avessero gradito le grafiche, dopo pochi giorni il direttore della Comunicazione e il direttore Intrattenimento Prime Time Stefano Coletta hanno deciso non solo di far fare il lavoro daccapo, ma di appaltarlo a una società esterna", spiega l'inviato di Striscia.
Decisione che non è piaciuta ai sindacati, che hanno protestato con un comunicato non solo contro "la modalità, il tono e la tempistica dell’intervento" ma contro la "scorrettezza lesiva della dignità professionale dei colleghi e il danno economico aziendale", ipotizzando una "sorta di parallelismo ombra per l'assegnazione della commessa con una società esterna".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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