"La donna come una macchina". Renato Zero si scaglia contro l'utero in affitto

Il cantautore condanna la procreazione assistita per altri: "Detesto questa posizione di queste donne nei confronti di un servilismo, rendono definitivamente infelice una persona che un figlio l'avrebbe voluto per sé"

"La donna come una macchina". Renato Zero si scaglia contro l'utero in affitto
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Da sempre schierato a favore della vita e contro l'aborto usato come anticoncezionale, Renato Zero rifila un sonoro "no" all'utero in affitto. Il cantautore, intervistato da Gianluca Gazzoli nell'ultima puntata del podcast Passa dal BSMT​ pubblicata su Youtube, è stato interpellato sull'importanza del ruolo di essere genitori e in conclusione ha voluto esprimere la totale contrarietà alla maternità surrogata. Una sottolineatura che l'artista ha voluto fare con parole chiarissime, condannando in maniera netta la pratica che umilia e svilisce le donne dopo anni di lotte per la libertà.

"Quando persone non possono avere figli per diverse ragioni e, con tanti bimbi che non hanno nessuno e che sono abbandonati nel mondo... Adottare è molto meglio che affittare un utero", ha affermato Renato Zero. Secondo cui la donna viene presa "come se fosse una macchina". E, con il cuore in mano, ha ribadito di non avere alcun apprezzamento nei confronti della forma di procreazione assistita in cui una donna provvede alla gestazione per conto di un'altra persona.

Il cantautore ha dunque rimarcato la sua linea di assoluta intransigenza verso la maternità surrogata: "Detesto questa posizione di queste donne nei confronti di un servilismo, affinché la gente sia felice rendono definitivamente infelice una persona che un figlio l'avrebbe voluto per sé". In effetti, nonostante i tentativi di provare a renderla meno indigesta con termini come gestazione per altri per far passare il messaggio di un presunto altruismo, resta una pratica che solleva infinite perplessità per lo sfruttamento del corpo della donna.

Per Renato Zero bisognerebbe adoperarsi per snellire le pratiche delle adozioni piuttosto che dare spazio a temi di discussione che non sono prioritari. Ad esempio già ad aprile dello scorso anno era intervenuto a gamba tesa sul dibattito relativo all'utero in affitto: "Si fa molta confusione con le parole. Non mi sembra ci sia urgenza di queste cose". Una bacchettata a Elly Schlein che in quel periodo, fresca della vittoria alle primarie del Partito democratico, aveva rilanciato la questione.

Anche nel 2017 Renato si era schierato contro la procreazione assistita per altri: "Desiderano un figlio da amare? Esistono milioni di bambini che muoiono di inedia e solitudine, li adottino, io l’ho fatto. Spero nella riconversione delle coscienze".

Inoltre l'artista aveva dato voce al suo sentimento pro-vita nell'album Zero il folle, uscito nel 2019, sollevando problematiche come l'emergenza denatalità. Nello specifico il brano La culla è vuota, contro il crollo delle nascite in Italia, lancia un monito: "Quante splendide vite rispedite al mittente non abbraccerai mai".

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