Lui l’ha buttata fuori di casa due settimane fa. «Speravo di essermi liberato una volta per tutte di Nadia. Ma mi sono ritrovato sulla pagina di Reggio Emilia del Resto del Carlino : Nadia sosteneva che l’avrei minacciata, picchiata, non una ma due volte. E allora basta».
Vendetta?
«No, ristabiliamo la verità. Io non ho picchiato nessuno, figurarsi». Antonio Gentile, operaio ventinovenne di Reggio Emilia proprio come Nadia Macrì, la escort del momento, prende fiato: «E non è finita qua».
Che altro c’è?
«C’è un particolare, un dettaglio, che forse può interessare milioni di italiani».
Quale?
«Nadia, venti giorni fa, in un momento di intimità, a letto, mi ha fatto una confidenza che adesso, con lo strepito che ha provocato, ritengo di poter rivelare a tutti».
Cosa le ha detto?
«Mi ha spiegato che lei su Berlusconi si era inventata tutto».
Tutto?
«Tutto. È stata esplicita: “Non sono mai stata ad Arcore, non ho mai fatto sesso con Berlusconi”. Queste le sue parole che si sono stampate nel mio cervello».
Ma com’è possibile? Pochi giorni fa Nadia ha raccontato al Fatto le serate ad Arcore. I rapporti sessuali con il Cavaliere, cinque minuti a turno per ragazza, l’incontro con Ruby, le ragazze che fumavano erba.
«No, l’erba la fuma lei. Una canna dopo l’altra».
Non mi ha risposto.
«Io non so se lei sia andata a Villa Certosa o ad Arcore. So quel che mi ha detto. Saranno gli investigatori a fare le loro verifiche, magari controllando i telefonini. Però in quel momento era sincera».
Come fa ad esserne sicuro?
«Voleva creare una famiglia con me».
E lei?
«No,avevo capito che non c’era futuro. Ci siamo frequentati per tre mesi, ma continuare era impossibile. Non ero più innamorato, non vedevo l’ora di troncare questa storia senza prospettive».
Sarà, ma perché avrebbe lavorato di fantasia?
«Lei quel giorno, subito dopo Capodanno, mi diede una spiegazione: voleva raggiungere il successo, puntava al Grande fratello, a qualche trasmissione, a qualche programma. E riteneva che la strada dello sputtanamento di Silvio fosse la più breve per arrivare da quelle pari ».
Nadia non le ha mai fatto vedere una sua foto con Berlusconi?
«Mi ha mostrato un’istantanea del Cavaliere con dedica: a Nadia Macrì. Ma questa foto non prova nulla: c’è solo lui. E non so se la dedica sia originale. Intendiamoci, può anche averlo incontrato a qualche festa, questo non posso escluderlo. Lei stessa mi ha raccontato che la sua amica Perla Genovesi, all’epoca assistente del parlamentare di Fi Enrico Pianetta, l’aveva introdotta nel mondo della politica. Tutto può essere. Però il bunga bunga, il sesso, Arcore e tutto il resto se li è cucinati lei da sola».
Le telecamere di Annozero hanno inquadrato i gioielli che Berlusconi le avrebbe regalato.
«Ma va. A me ha detto che glieli aveva comprati il marito».
Ah, quindi lei conferma indirettamente quanto ha svelato proprio ieri al Giornale l’ex marito di Nadia, Antonio Di Bella? «Io non leggo i giornali. Solo la Gazzetta dello sport, qualche volta».
Chiaro. Ma lei ha alzato le mani?
«Ma sta scherzando? Sono andato dall’avvocato, da Liborio Cataliotti, e col suo aiuto ho scritto la denuncia di diffamazione della Macrì. Non solo; sono disposto a ripetere le confidenze sul premier anche davanti a un magistrato.L’importante è che la Macrì la smetta di tormentarmi».
Lei l’avrebbe picchiata una prima volta a Cutro, il suo paese. «È una vergogna. Io sono uno che va a testa alta, non ho mai fatto niente di male, a Cutro, in provincia di Crotone, tutti sanno chi è Antonio Gentile. Lo chieda a Vincenzo Iaquinta, che è del mio stesso paese ed è un amico».
No, per favore, non ci allarghiamo pure al calcio.
«Io so solo che il 10 gennaio l’ho mandata via e per non avere fastidi sono andato a dormire da mia mamma».
Poi?
«Mi hanno
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