A quindici anni fa arrestare il compagno violento della zia. È accaduto nel Napoletano, a Sant’Antonio Abate dove, grazie al coraggio di una ragazzina, i carabinieri sono riusciti a mettere fine all’incubo di una donna del posto che si trascinava ormai da quasi un anno.
La giovanissima ha lanciato l’allarme e ha chiamato i carabinieri denunciando l’aggressione che la zia stava subendo in quel momento dall’uomo con il quale s’era impegnata. La donna, poco prima di essere affrontata dal compagno, era riuscita a chiedere l’aiuto della nipote. E la ragazza ha preso il suo telefono e ha immediatamente avvertito i militari, chiedendo loro di intervenire subito.
I carabinieri della stazione locale, una volta accolta la segnalazione, si sono recati nei pressi dell’abitazione. Qui sono stati attirati dalle urla che si sentivano provenire dall’appartamento. Per questo hanno immediatamente guadagnato l’accesso all’abitazione e hanno visto l’uomo mentre era impegnato a percuotere la compagna. Le teneva la testa contro il tavolo e impugnava un paio di grosse forbici. I militari lo hanno subito bloccato e disarmato, quindi gli hanno stretto le manette ai polsi.
Intanto, per la signora, è stato necessario ricorrere alle cure mediche dei sanitari del vicino ospedale San Leonardo a Castellammare di Stabia. Al pronto soccorso le sono state diagnosticate alcune contusioni che richiederanno, stando alla prognosi emessa dai medici, almeno venti giorni di convalescenza.
La donna ha deciso, poi, di denunciare l’uomo. Ha raccontato ai carabinieri cosa accadeva tra loro da un anno a questa parte. Il suo compagno era a tal punto geloso da impedirle di uscire di casa. In alcune occasione sarebbe giunto a chiuderla, letteralmente, nella sua stanza da letto pur di farla restare a casa e, altre volte, le avrebbe nascosto le chiavi della macchina in modo tale che non potesse andare via da quell’abitazione e da lui. Tuttavia, dal momento che lui era senza lavoro, pretendeva che fosse la donna a garantire il sostentamento della coppia. La gelosia, inoltre, la sfogava contro i cellulari della donna: dal racconto raccolto dagli investigatori, gliene avrebbe sfasciati ben tre in pochi mesi. Non aveva mai denunciato le angherie subite.
Un vero e proprio incubo, quello ricostruito dai carabinieri, a cui ha messo fine il coraggio della ragazzina a cui la donna si era rivolta chiedendo di essere aiutata.
Il 37enne, dunque, è stato arrestato e risponderà adesso dell’accusa di maltrattamenti in famiglia.
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