L’ultima follia ai danni di operatori sanitari si è consumata nella sede del 118 di San Giorgio a Cremano. A pagare le conseguenze di una rabbia “inaudita e incontenibile” sono stati tre lavoratori: un medico, un infermiere e l’autista dell’ambulanza, sui quali si è abbattuta la “vendetta” di una ragazza di diciassette anni, arrivata alla centrale del 118 con un’altra donna e un giovane, a quanto pare, dopo essere stata (e forse mandata via) dalla guardia medica. Una pioggia di schiaffi, calci, insulti e sputi che si è fermata solo quando sono arrivate tre gazzelle dei carabinieri.
“Hanno bussato violentemente alla porta della nostra postazione e abbiamo aperto pensando che volessero informazioni”, racconta un chirurgo maxillo facciale, ex direttore sanitario di Costa Crociera, da 18 mesi sulle ambulanze del 118 come medico convenzionato dell’Asl Napoli 3 Sud. “Siamo stati aggrediti senza avere il tempo di capire che cosa stesse succedendo. La ragazza era esagitata, in preda ad una crisi di nervi. Ma c’è un particolare: al 118 bisogna telefonare, gli utenti non devono venire di persona. Ma poiché la sede si trova su fronte strada, gli utenti invece di rivolgersi al pronto soccorso o alla guardia medica, pretendono da noi consulenze. Guai a dire di no: siamo continuamente bersagliati. E l’episodio di domenica scorsa, è solo l’ultimo di tanti”.
Recentemente un altro episodio di violenza è accaduto a Napoli, nella tenda della Protezione Civile posta al Cardarelli, dove è giunto un ragazzo che aveva accusato un malore. Al giovane viene chiesto di aspettare visto che il personale medico in quel momento era impegnato in casi più urgenti. Il ragazzo, però, di attendere non ne voleva sapere e così si è allontanato dalla struttura. Pochi minuti dopo, il giovane in piena crisi ha fatto ritorno nella tenda. Quando è stato soccorso è andato in escandescenza e si è scagliato contro infermieri e vigilanza. Nella violenta colluttazione, l’esagitato ha rotto il setto nasale e un labbro a due guardie giurate in servizio presso il nosocomio e ha strappato il camice alle infermiere. Nel messaggio su Facebook postato dell’associazione si legge che l’aggressione ha scatenato scene di panico tra i presenti, per di più in momenti drammatici segnati dall’emergenza Coronavirus.
Dure le parole del consigliere regionale e membro della commissione Sanità, Francesco Emilio Borrelli. L’esponente politico ha sottolineato che "questa aggressione ai danni del personale sanitario è l’ennesima dimostrazione che occorre prendere provvedimenti immediati affinché medici ed infermieri possano lavorare nella massima sicurezza". Per questo, spiega Borrelli, è necessario creare "immediatamente presidi delle forze dell‘ordine all’interno dei pronto soccorso.
In questa emergenza sanitaria è più che doveroso proteggere e tutelare il personale sanitario che ogni giorno si prodiga per combattere questa epidemia, è la nostra speranza e dobbiamo allora garantire a chi lavora nei pronto soccorso piena sicurezza".
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