Aggressioni a medici, i camici bianchi chiedono l’intervento dell’Esercito

L’emergenza negli ospedali ha ormai raggiunto livelli di guardia e gli operatori sanitari non ci stanno più a subire le angherie degli utenti

Aggressioni a medici, i camici bianchi chiedono l’intervento dell’Esercito

Sono allo stremo delle forze i medici degli ospedali napoletani e chiedono l’intervento dell’Esercito nei reparti di pronto soccorso. I cinque casi di violenza dei primi giorni dell’anno, perpetrati ai danni del personale sanitario dei nosocomi San Giovanni Bosco, Vecchio Pellegrini e Loreto Mare, hanno reso ancora più urgenti gli interventi a tutela degli operatori delle strutture ospedaliere. Non solo il drappello di polizia, che in ogni caso non c’è da nessuna parte, ma addirittura i militari in missione speciale, come è già avvenuto in passato per contrastare i roghi tossici della Terra dei fuochi.

L’emergenza negli ospedali ha ormai raggiunto livelli di guardia e i medici non ci stanno più a subire le angherie degli utenti. Le persone sembrano ormai non avere più paura di nulla, anche perché nella maggior parte dei casi restano impunite. L’ultimo grave episodio è stato denunciato dall’associazione a tutela dei camici bianchi “Nessuno tocchi Ippocrate”, fondata dal medico Manuel Ruggiero. Un gruppo di giovani ha sequestrato un’ambulanza, con all’interno medici e infermieri, nel parcheggio dell’ospedale Loreto Mare. I ragazzi volevano che venisse soccorso un loro amico 16enne, che aveva riportato una banale distorsione al ginocchio.

I volontari del sodalizio hanno raccontato che un gruppo di giovani è entrato nel pronto soccorso del Loreto Mare e ha costretto con la forza tre operatori sanitari a salire sull’ambulanza. La baby gang ha obbligato il conducente del mezzo di soccorso, sotto minaccia, a dirigersi verso il quartiere delle “Case nuove”. Giunta sul posto l’ambulanza è stata circondata da un nugolo di ragazzi inferociti, che hanno insultato i soccorritori. I medici hanno visitato in mezzo alla folla il 16enne, che presentava una leggera distorsione al ginocchio, ma hanno dovuto trasportare il paziente in ospedale a sirene spiegate, come se fosse un caso grave.

Nei giorni scorsi, invece, gli altri casi di aggressione, all’ospedale San Giovanni Bosco, dove una dottoressa è stata picchiata da un paziente psichiatrico, mentre una sua collega è stata presa a bottigliate in testa.

L'ultimo episodio in ordine di tempo è accaduto al pronto soccorso del Vecchio Pellegrini, dove un uomo ha devastato una parte del reparto. Il paziente, giunto nel nosocomio per un lieve malore, non ha voluto attendere il proprio turno e, prima di mettere sotto sopra il reparto ha insultato medici e infermieri.

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