Il compagno uccise di botte il figlio di appena 7 anni, ma lei non sono non sarebbe intervenuta per fermarlo, ma avrebbe persino cercato di coprire le violenze. Con quest'accusa è stata emessa una misura cautelare pure per la mamma del piccolo Giuseppe, il bimbo massacrato a fine gennaio a Cardito (Napoli).
Per il delitto il 27 gennaio scorso venne arrestato Tony Essobti, il 24enne di origine tunisina che ha confessato di avere pestato i figli della compagna perché avevano rotto la sponda del letto. Ora la procura ha messo agli arresti pure Valentina Casa anche lei dovrà rispondere di omicidio aggravato dai futili motivi, dalla crudeltà e dall’abuso delle relazioni domestiche, nonché di tentato omicidio aggravato nei confronti della figlia (anche lei coinvolta nel pestaggio) e di maltrattamento aggravato nei confronti di tutti i suoi tre figli, compreso il piccolo avuto proprio da Essobti.
Secondo i magistrati, la donna sarebbe rimasta inerte mentre il compagno colpiva con una scopa i bambini, senza chiedere aiuto né ai vicini, né alle forze dell'ordine. E anzi avrebbe persino provato a ripulire il sangue uscito dalle ferite dei figli con teli lasciati poi in bagno e avrebbe nascosto nella pattumiera le ciocche di capelli strappate dal compagno alla figlia. Inoltre, agli agenti accorsi dopo una segnalazione, non avrebbe nemmeno indicato Essobti come responsabile delle violenze e della morte del piccolo Giuseppe.
Secondo le indagini e le perizie dei medici sul corpo del bimbo e sull'esame delle ferite e delle ecchimosi dei fratellini (di 8 e 4 anni), i maltrattamenti andavano avanti da tempo, come hanno confermato anche i vicini di casa e gli insegnanti dei bambini. Inoltre pare che i piccoli fossero poco curati, abbandonati a se stessi, costretti a non giocare nel cortile di casa con i coetanei e a non parlare con i vicini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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