Campo rom sgomberato nel Napoletano

A Giugliano in Campania stamattina sono entrate in azione le ruspe per demolire un campo rom abusivo. Circa 400 gli occupanti che hanno dovuto abbandonare l'area e che ora sono alla ricerca di una nuova area dove sistemarsi

Campo rom sgomberato nel Napoletano

Hanno abbandonato il campo senza creare tensioni. Sono circa 400 i rom che stamattina hanno dovuto lasciare l’area che da tre anni occupavano in località Ponte Riccio, a Giugliano in Campania, in provincia di Napoli. Molti sono bambini. Qualche famiglia era già andata via già nella notte, mentre le ultime si sono allontanate con le ruspe già in azione. Lo smantellamento del campo è iniziato intorno alle 8. Lo sgombero era stato stabilito con un’ordinanza del sindaco Antonio Poziello. A chi viveva nel campo era stata offerta come soluzione un contributo di 5 mila euro a favore di chi avrebbe presentato un regolare contratto di affitto. “Ci ho provato a prendere una casa in affitto, ma hanno paura di noi”, hanno raccontato diverse persone del campo. In mancanza di una sistemazione, il popolo di sgomberati si è spostato alla ricerca di un posto dove almeno fermarsi temporaneamente.

Una carovana di auto, furgoni e roulotte, colmi di bambini e dell’indispensabile per affrontare lo spostamento senza meta, dopo una breve sosta a pochi chilometri dal campo sgomberato, si è diretta versi Villa Literno (Caserta), dove per ora i rom hanno trovato riparo sotto a un ponte. Numerosi bambini hanno ripreso a giocare a piedi nudi, lungo una strada dove ci sono ammassi di rifiuti speciali abbandonati, tra cui ci sono diverse lastre di amianto danneggiate, nocive per la salute. “Resteremo qui per qualche ora, poi ci sposteremo”, hanno riferito i rappresentanti del gruppo. Probabilmente ritorneranno a Giugliano. “Fanno sempre così. Ogni 3 anni ci mandano via, e ci dobbiamo spostare in altre zone, sempre a Giugliano”. In molti sono nati a Giugliano, dove hanno la residenza. Un anziano del gruppo ci vive da 30 anni. Qualcuno mostra la carta d’identità.

Il campo dove hanno vissuto fino a poche ore fa versava ormai in condizioni igienico-sanitarie pessime. Era pieno di rifiuti di ogni genere. “Per 400 persone c’erano 4 fontanelle e 4 bagni chimici”, racconta Bianca Maria, presidente dell’associazione 'I Girasoli dell’Est onlus' che si occupa di supportare i rom attraverso varie attività, come i laboratori per i bambini, molti dei quali non frequentano la scuola. Le associazioni in questi anni impegnate a fornire sostegno ai rom che si sono insediati a Giugliano hanno denunciato la scarsa disponibilità e presenza degli assistenti sociali e del Comune.

Padre Enrico, dell’associazione 'Arrevutammece', ha anche parlato di minacce che sarebbero state rivolte da una dirigente comunale ai rom alla vigilia della sgombero. Rimostranze, queste, che sono state espresse anche al sindaco di Giugliano, che stamattina ha seguito da vicino le attività di sgombero.

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