Cardito, Tony confessa: "Li colpivo e mia moglie ha tentato di fermarmi"

Il 24enne accusato di aver ucciso il piccolo Giuseppe a Cardito ammette le proprie responsabilità: "Li ho colpiti con la scopa, ora sono pentito"

Cardito, Tony confessa: "Li colpivo e mia moglie ha tentato di fermarmi"

"Sono pentito". Tony Essobti Badre ammette le proprie responsabilità nell'omicidio del piccolo Giuseppe, 7 anni, ucciso a Cardito (Napoli) domenica scorsa.

Il 24enne fermato ha parlato davanti al gip nel corso dell'udienza di convalida del fermo nel carcere napoletano di Poggioreale, ribadendo, come già fatto davanti agli investigatori della polizia, di aver colpito il bimbo e la sorellina (attualmente ricoverata all'ospedale pediatrico Santobono) con calci, schiaffi pugni e anche di aver usato il manico di una scopa. "Il ragazzo è in crisi, è distrutto, non riesce a capacitarsi di come possa aver fatto una cosa così grave", ha spiegato all'Adnkronos il suo difensore, l'avvocato Michele Coronella, che ha parlato di "momento di follia pura in cui non si è reso conto di cosa faceva".

Al gip il giovane avrebbe detto che la compagna 30enne - madre dei bimbi aggrediti - avrebbe provato invano a fermarlo.

Il giovane ha detto di aver "sottovalutato la portata delle ferite" inferte al bambino, perdendo quelle due-tre ore risultate poi fatali per la sua sopravvivenza. Il 24enne venditore ambulante ha raccontato della difficile convivenza con la compagna, madre di tre figli avuti da una passata relazione.

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