Qualcosa si muove nella triste storia del cimitero di Poggioreale a Napoli, chiuso dallo scorso 5 gennaio a seguito del crollo delle congreghe di San Gioacchino e dei Dottori Bianchi. Nel disastro, che non ha provocato feriti, rimasero scoperchiate decine e decine di loculi, con resti umani finiti tra le macerie.
Ora, però, l’accertamento tecnico irripetibile (poiché implica una modifica dello stato dei luoghi), da eseguire per capire cosa abbia provocato il cedimento delle strutture ha comportato, come atto dovuto, l’iscrizione nel registro degli indagati di 20 persone.
Si tratta di quanti a vario titolo hanno un ruolo nei lavori di costruzione della metropolitana che correrà nelle immediate vicinanze del cimitero, collegando l’aeroporto di Capodichino con il Centro direzionale: tra questi, come riporta l’Ansa, figurano la responsabile del procedimento Serena Riccio, il progettista, il direttore dei lavori e i rappresentanti della società concessionaria Metropolitana di Napoli, l’ex presidente Ennio Cascetta e il direttore tecnico Giovanni Argenziano, insieme con i responsabili delle imprese (Cmv Scarl, Cipa spa, Icop Spa) e i collaudatori. Le notifiche agli indagati sono state consegnate dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli che, coordinato dalla Procura, sta indagando sull'accaduto.
I pm Giuseppe Tittaferrante e Federica D’Amodio, che indagano con il coordinamento dell’aggiunto Simona Di Monte, si avvarranno del lavoro di due consulenti tecnici d’ufficio, l’ingegner Paolo Grazioso e il professor Nicola Augenti, per effettuare l'incidente probatorio nel luogo dello smottamento. Gli esperti dovranno accertare, tra le altre cose, la dinamica dell'accaduto ed eventuali negligenze ed errori di progettazione e se le avvisaglie registrate prima del crollo avevano evidenziato l’esistenza di criticità tali da indurre i responsabili a usare maggiore cautela nei lavori. L'obiettivo è stabilire se effettivamente ci sia un nesso di causalità tra il crollo avvenuto nel cimitero di Poggioreale e i lavori per la realizzazione della metropolitana. Agli accertamenti tecnici dovranno presenziare anche eventuali periti di parte.
Mentre l’inchiesta prosegue, vi è una notizia che farà piacere a tutti i cittadini che in questi ultimi 6 mesi non hanno potuto varcare i cancelli del cimitero Monumentale di Poggioreale per portare un saluto ai propri cari che non ci sono più. Nei giorni scorsi la Procura di Napoli ha disposto la revoca del sequestro per l'area del camposanto non interessata dal crollo.
"L'area dissequestrata, una volta perimetrata, pulita e sistemata potrà essere utilizzata dai familiari dei defunti per l'esercizio della pietas: quando sarà completata tale opera di manutenzione, il Comune ne darà comunicazione al fine di far ripartire le visite e far riprendere le attività di polizia mortuaria", ha annunciato il Comune di Napoli.
Necessario, allo stesso tempo, effettuare lavori di perimetrazione dell'area del cimitero di Poggioreale a rischio crollo. "Il recupero dei resti mortali dalle cappelle interessate dai crolli – ha sottolineato ancora il Comune - partirà appena arriverà l'autorizzazione della Procura, dando così concreta applicazione all'importante protocollo sottoscritto dal Comune e dai Vigili del Fuoco nei giorni scorsi".
La Giunta, si legge ancora nella nota, "ha sempre ritenuto di prioritario interesse procedere al recupero dei resti mortali dai manufatti dissestati o a rischio crollo e favorire la riapertura dell'area cimiteriale non interessata dai dissesti, per consentirne la
fruizione". Il Comune ha anche evidenziato che la società Metropolitana di Napoli anticiperà gli oneri finanziari indispensabili alla messa a disposizione dei mezzi d'opera necessari al recupero delle salme.
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