Genny 'a carogna si pente: è collaboratore di giustizia

L'ex capoultras del Napoli avrebbe intrapreso un percorso di collaborazione con le autorità. Era in carcere per traffico internazionale di droga

Genny 'a carogna si pente: è collaboratore di giustizia

Genny ‘a carogna avrebbe intrapreso il percorso della collaborazione con le autorità giudiziarie. L’ex capo ultras del Napoli, divenuto famoso per la "mediazione" gestita dalla balaustra dell’Olimpico di Roma prima della finale di Coppa Italia tra il Napoli e la Fiorentina del 3 maggio del 2014 , era stato condannato a diciotto anni di carcere perché ritenuto coinvolto in un traffico internazionale di droga.

Lo riferisce Il Messaggero che riporta anche dello strettissimo riserbo tenuto dai magistrati della Procura che, come scrive il quotidiano romano riprendendo quanto scrive Il Mattino, non avrebbero confermato la notizia, battuta dalle agenzie già nella tarda serata di ieri.

Gennaro De Tomaso era diventato il volto della “protesta” dei tifosi napoletani nelle ore immediatamente successive al grave ferimento subito dal giovane Ciro Esposito, raggiunto da un colpo di pistola esploso da un ultras romanista. De Tomaso, che indossava una maglietta con su una scritta solidale ad Antonino Speziale, l'ultras catanese finito in carcere per la morte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti a seguito degli scontri al termine del derby siciliano contro il Palermo nel 2007, si abbarbicò sulla balaustra che separava il rettangolo di gioco e il settore destinato ai tifosi napoletani. Chiedeva di non giocare la partita ma, dopo un'ora di "trattativa", la situazione fu sbloccata.

Per quei fatti, fu sanzionato con il provvedimento del Daspo, esteso per la durata di otto anni. Poi l’arresto per il traffico internazionale di droga tra Napoli, Sudamerica e Olanda, nel 2015 che gli è costata la lunga condanna emessa a suo carico nel novembre dello scorso anno.

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