Giudice impone al comune di dare cittadinanza a una ragazza nigeriana

L’allarme di Fratelli d’Italia, che denuncia: “Fatto gravissimo. Ancora una volta certa magistratura politicizzata e affetta da manie di protagonismo pretende di sostituirsi alla politica”

Giudice impone al comune di dare cittadinanza a una ragazza nigeriana

Sta facendo discutere la decisione del giudice del tribunale civile di Napoli, che ha imposto al comune di Castel Volturno di riconosce la cittadinanza italiana ad una 22enne, figlia di nigeriani ma nata in Italia.

Lo scorso anno la giovane, assistita dall’avvocato nigeriano Hillary Sedu, aveva fatto domanda affinché venisse applicato nei suoi confronti l’articolo 4 comma 2 della legge 91 del 1992. Tale disposizione, infatti, afferma che uno straniero ininterrottamente residente nel nostro Paese fino al conseguimento della maggiore età, può richiedere ed ottenere la cittadinanza.

Il Comune, tuttavia, aveva rimandato indietro la richiesta, nonostante che la ragazza avesse allegato alla sua istanza anche tutta la propria documentazione scolastica, così da fornire un’ulteriore prova degli anni trascorsi nella nostra penisola. Prendendo atto del diniego, la 22enne ed il suo legale hanno quindi presentato ricorso in tribunale, ed il giudice Marida Corso pare proprio aver dato ragione a loro. Castel Volturno dovrà rilasciare la cittadinanza alla giovane nigeriana.

Una decisione, quella dell’autorità giudiziaria, che ha subito destato parecchie polemiche. Gravissimo il dispositivo emesso da un giudice che ha ordinato al comune di Castel Volturno di riconoscere la cittadinanza italiana a una 22enne nata in Italia da genitori nigeriani.”, ha infatti commentato Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, come riportato da “Il Secolo d’Italia”. “In pratica viene stabilito per via giudiziaria lo ius soli. Quando non solo in Italia vige lo ius sanguinis, ma è il Parlamento la sede deputata eventualmente a intervenire sul tema. Ancora una volta certa magistratura politicizzata e affetta da manie di protagonismo pretende di sostituirsi alla politica.

Oltre tutto su temi fortemente ideologici e divisivi, determinando anche un pericoloso precedente visto che ci sarebbero altri casi analoghi finiti all’attenzione del tribunale di Napoli. Che poi il tutto accada proprio a Castel Volturno, dove peraltro non occorre ricordare come stia dilagando la mafia nigeriana, è un dettaglio che genera ulteriori forti perplessità”.

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