I fari spenti, poi l'accelerazione e il motore schizza via dal cofano. Così i rom hanno ucciso l'agente

Pasquale Apicella, 37 anni, muore nell'impatto. La banda tentava il colpo ad un bancomat di Napoli. La ricostruzione della dinamica

I fari spenti, poi l'accelerazione e il motore schizza via dal cofano. Così i rom hanno ucciso l'agente

Sono almeno quattro i componenti della banda che questa notte ha provocato la morte di Pasquale Apicella, il poliziotto di 37 anni rimasto ucciso a Napoli. Si tratta di persone di etnia rom provenienti dal campo nomadi di Giuliano. Secondo quanto risulta al Giornale.it, due di loro sono stati fermati nell’immediato e soccorsi (guarda le foto). Gli altri invece sarebbero stati catturati questa mattina. Tutti e quattro sono negli uffici della mobile e sarebbero state fermate anche altre due persone che avrebbero ospitato i due fuggitivi a casa. Sono accusati di favoreggiamento.

Sul decesso del poliziotto stanno indagando gli agenti della mobile che ieri sera hanno realizzato tutti i rilievi del caso. Il fatale incidente è avvenuto dopo un drammatico inseguimento. Intorno alle quattro di notte, i malviventi escono in strada per mettere a segno un colpo in via Abate Minichini cercando di forzare il bancomat delll'istituto di Credito Agricolo. Quando scatta l'allarme e sentono le sirene della polizia, tre di loro risalgono in auto e si danno alla fuga mentre il quarto resta a piedi e viene subito catturato. L'Audi A4 intanto imbocca contromano Calata Capodichino. Sulle sue tracce ci sono le volanti, chiamate sul posto dalla centrale operativa. I banditi sono braccati. La "Secondigliano 11", guidata da Apicella, è praticamente ferma in strada per cercare di capire da quale vicolo potrebbero spuntare i ricercati. E in pochi istanti si consuma la tragedia. Secondo quanto risulta al Giornale.it, la banda è a fari spenti, aumenta la velocità, punta l'auto della polizia e la sperona. L'impatto è talmente impetuoso che il motore dell'Audi A6 viene asportato dal cofano e schizza in strada. Una foto (guarda) lo mostra chiaramente.

Pasquale Apicella viene soccorso, ma morirà poco dopo in ospedale. Il collega, l'assistente capo coordinatore Salvatore Colucci, ferito nell'impatto, è già stato dimesso dal Cardarelli ed è tornato a casa. Apicella lascia una moglie di 32 anni, casalinga, e due figli: un maschietto di sei anni, Tiago, e una bimba di appena sei mesi, Cataleya. La famiglia è "spezzata dal dolore", fa sapere chi ha potuto parlare con i parenti. I colleghi non si capacitano. "Lo conosco da 8 anni - racconta Sergio Scalzo, segretario nazionale del Siap - dopo essere stato a Milano era tornato a Napoli con un trasferimento straordinario". Prima Scampia, poi il Commissariato di Secondigliano e il sogno di entrare nella Squadra Mobile. Sempre in prima linea. "Oggi il dolore è doppio: ho perso un amico e un fratello di giubba". Chi lo conosce lo racconta come un agente che “dimostrava amore per la polizia di Stato".

"Era un poliziotto in gamba - continua Scalzo - Aveva questo mestiere nel sangue. Non si è mai tirato indietro anche se era consapevole dei rischi che correva”. Insomma un "bravo ragazzo, solare e pieno di vita". Nessuno si aspettava potesse andare così.

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