Per versare denaro ai criminali del racket stavano mettendo in vendita anche un immobile di proprietà. Padre e figlio, titolari di un esercizio commerciale situato a Giugliano in Campania (Napoli), avevano già versato 72mila euro ai loro aguzzini: dal 2015 avevano dovuto soddisfare le ingenti richieste estorsive che gli erano state avanzate in due occasioni dagli emissari del clan. Si erano sentiti costretti dalle violenze e dalle minacce che dovevano subire, anche all’interno dell’esercizio commerciale negli orari di apertura al pubblico. Degli uomini si presentavano nel locale e pretendevano le cospicue somme di denaro, sostenendo che servivano per estinguere dei fantomatici debiti contratti dal figlio del titolare. Per terrorizzare le vittime, in un’occasione avevano condotto una delle due in un deposito di rivendita di materiale edile al cospetto di soggetti apicali della consorteria camorristica: doveva estinguere quel presunto debito, gli avevano intimato.
Le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza dell’attività commerciale hanno permesso ai carabinieri di ricostruire gli episodi estorsivi. Per gli investigatori i filmati si sono rivelati fondamenti per chiudere il cerchio intorno ai soggetti arrestati questa mattina in una retata cominciata all’alba. Un elicottero ha sorvolato Marano mentre numerose auto militari operavano sul territorio per la cattura degli indagati destinatari del provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della procura partenopea.
Sei i soggetti finiti in carcere, uno agli arresti domiciliari: sono accusati, a vario titolo, di estorsione e tentata estorsione aggravate dal metodo e dalle finalità mafiose. Tutti i soggetti arrestati sono ritenuti affiliati al clan Orlando-Polverino-Nuvoletta. Tra gli individui colpiti spicca il nome del presunto capoclan Luigi Esposito, alias “Gigino e Celeste”. Esposito, 60enne, secondo gli inquirenti, appena scarcerato nell’estate 2017, dopo anni di detenzione, si è rimesso al vertice del clan ormai decapitato. Nell’elenco dei soggetti arrestati anche il 63enne Carmine Caputo, presunto affiliato ai Polverino, e il 54enne Sabatino Russo già vicino ai clan giuglianesi. Gli altri destinatari della misura cautelare restrittiva sono: Luigi Del Prete, 29enne, Vittorio Di Giorgio, 44enne, Michele Di Maro, 47enne, Andrea Lollo, 39enne, e Raffaele Scognamiglio, 44enne.
L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e coordinata dal pm Maria Di Mauro e dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli della Dda partenopea, ha consentito di documentare nel dettaglio i due episodi estorsivi consumati (per un ammontare di circa 72.000 euro), più uno tentato, verificatisi tra il 2015 e il 2019 in danno delle vittime, titolari dell’esercizio commerciale di Giugliano.
L’ordinanza di custodia cautelare eseguita questa mattina – fanno sapere i carabinieri - è solo un parziale esito di investigazioni più ampie e complesse che mirano a sfaldare l’organizzazione criminale degli Orlando che si arricchisce sempre di nuovi adepti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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