Nel primo fine settimana con le nuove regole contro la movida selvaggia non sono mancati in città momenti di tensione. La polizia locale, nell'immediatezza degli orari di chiusura stabiliti dall'ordinanza, ha effettuato una serie di controlli per accertare il rispetto del provvedimento verificando 153 attività.
Dagli accertamenti sono scaturiti 11 verbali: sono state sanzionate le inosservanze nella zona di Chiaia in Vico Alabardieri, Piazzetta Rodinò, Via Bisignano e Vico dei Sospiri, nella area del Centro Storico in Via Mezzocannone e Via S.Sebastiano e nel quartiere Vomero in Via Merliani, Piazza Medaglie d'Oro e Via Kerbaker.
Che i controlli si sarebbero intensificati era chiaro a tutti. Nonostante ciò qualcuno non ha gradito il lavoro delle forze dell’ordine. Nella notte tra sabato e domenica, racconta Repubblica, qualche episodio da segnalare non manca. Come ad esempio il coro di fischi che si è levato contro la polizia. Il caos, però, si è verificato in diversi punti di Napoli.
A largo Giusso, a pochi passi dall’Università Federico II, alle due in punto le saracinesche dei locali si sono abbassate come da ordinanza sindacale. Eppure le strade adiacenti non si sono svuotate del tutto. Non è andata meglio nella zona di Chiaia. Vicoletto Belledonne a Chiaia e via Bisignano traboccavano di persone. È vero: non c'erano più tavolini in strada così come era sparita la musica ad alto volume. Ma era rimasto il vociare. Anche quello disturba chi vorrebbe semplicemente dormire.
"Fino alla scorsa settimana, con i locali aperti senza regole, la gente restava fino alle sei del mattino. Oggi va un po' meglio, ma continuiamo a non dormire e a subire i disagi della mala movida" , ha raccontato al quotidiano un residente di quello che è conosciuto come il quadrilatero dei baretti. Meglio, non bene. Perché i video diffusi sui social dai comitati di cittadini raccontano l'ennesima notte di alcol divertimento sfrenato, con alcuni tratti di strade coperte da vetri rotti.
In via Mezzocannone la serata inizia presto. Alle 19 ci sono già giovanissimi che ballano e bevono. Repubblica racconta di cicchetti a un euro e birre a 1,5 euro. Lungo la strada, che puzza di marijuana e alcol, le auto parcheggiate sono diventate tavolini dove appoggiare bicchieri e bottiglie.
"Passo gran parte della notte all'esterno del locale per non farli entrare, non vogliamo responsabilità. L'ordinanza penalizza la nostra clientela, che non è certo quella che rende infernale la vita ai residenti di via Mezzocannone", ha raccontato un barista costretto all'esterno del suo locale. Chi non può entrare nel locale trova sempre un modo per bere. "Alla peggio ci sono i minimarket e i venditori ambulanti di bevande verso largo Giusso e i Banchi Nuovi", ha spiegato una ragazzina che dovrebbe avere sui 15 anni che aggiunge, non senza un velo di sarcasmo, come l'ordinanza per la chiusura alle due "è perfetta, ma solo perché a quell'ora abbiamo la ritirata".
Scenari che in sostanza non cambiano in altre zone della città come piazza Bellini, piazza del Gesù e i Banchi Nuovi. Calata Trinità Maggiore si trasforma in una discoteca a cielo aperto. La musica all'esterno, però, si è spenta a mezzanotte così come prevede l’ordinanza. Quasi le tre e piazza Santa Maria La Nova diventa deserta. Ma basta percorrere poche decine di metri e tutto cambia. In una stradina non inserita tra le 111 della "zona rossa" dall'ordinanza c'è più caos con folla fuori un bar aperto con musica a tutto volume.
Qualcuno ammette che quando scatta il "coprifuoco" sono due le cose che si possono fare: andare in giro a cercare un bicchiere o spostarsi in altre aree, magari nel vicino comune di Pozzuoli. Qualche multa è scattata nella zona dei baretti. La cosa a qualcuno non è andata già. E così sono partiti fischi all’indirizzo delle pattuglie.
Solo i locali con codice Ateco per la ristorazione hanno il permesso di chiudere un'ora dopo rispetto al limite delle due il venerdì e il sabato e dell'una negli altri giorni. Basterà l’ordinanza a salvare Napoli dalla movida senza regole? Sarà sufficiente controllare alcune strade mentre altre, magari nelle vicinanze delle stesse, sono assoggettate a regole diverse? Il dubbio a qualcuno resta.
I primi segnali non sono incoraggianti. Nella serata di venerdì nel quartiere Chiaia un 14enne è stato aggredito e ferito da un coetaneo a causa di alcune avance fatte alla fidanzata della vittima. I fatti sono accaduti intorno alla mezzanotte quando i carabinieri, impegnati nel servizio contro la movida selvaggia, sono stati avvicinati da un adolescente che chiedeva aiuto. Il minore è stato visitato da personale del 118 e successivamente refertato per "trauma cranico non commotivo con ferita lacero contusa alla regione occipite-parietale".
Il "Comitato Chiaia Viva e Vivibile" ha pubblicato su Facebook altre foto e un video della movida accompagnando il tutto da un commento: "Via Bisignano e Vico Belledonne, sabato 19/domenica 20 febbraio 2022. Anche questa notte la situazione per chi prova a vivere nelle strade della “movida” di Chiaia non è stata semplice. Foto e video testimoniano la folla ed il rumore prodotto. Dobbiamo registrare anche questa notte diversi locali aperti oltre l’orario imposto di chiusura. I locali che sono formalmente ristoranti (parliamo di codici ATECO) non hanno un solo coperto approntato, sui tavoli solo bicchieri ammassati".
Le parole del sindaco
Quello sulla movida "non è solo un discorso di regole ma è soprattutto legato alla pacifica convivenza e anche a una gestione del tempo notturno che deve essere più distribuito sulla città, con attività che consentano ai giovani di non ammassarsi tutti nello stesso luogo, cosa che rende anche più difficili i controlli e la gestione della folla", ha spiegato questa mattina il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, intervenuto a Radio Crc.
"I controlli sono importanti - ha affermato ancora Manfredi - ma dipende anche da cosa bisogna controllare. Durante questi mesi i controlli sono stati già molto intensificati, sono stati fatti molti interventi interforze sia dai vigili urbani che da carabinieri, polizia e Guardia di finanza. È chiaro che il controllo dell'orario di chiusura è un controllo più semplice rispetto al controllo della somministrazione dell'alcol ai minori, che è un tipo di controllo molto più difficile da realizzare".
Per il sindaco anche quello della quiete pubblica è "un tema fondamentale, perché benché ci sia questa norma, questa deve essere circostanziata in maniera più dettagliata. Per esempio abbiamo imposto che è vietato fare musica per strada dopo una certa ora, cosa molto più precisa, altrimenti bisogna entrare nella disquisizione se si superano determinati decibel o meno. È un controllo molto complesso da fare". Secondo Manfredi "è un percorso che dev'essere messo in campo e io credo che ci voglia una collaborazione tra tutti gli attori di questo processo.
Dobbiamo distinguere tra gli esercenti corretti, coloro che stanno investendo e anche nelle proprie attività per garantire un'attività più sicura e anche più tranquilla, rispetto a quelli che non solo non osservano le regole, ma anche coloro che fanno un tipo di attività basata sulla confusione".
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