I corpi spenti da litri di alcol e da sostanze stupefacenti penzolano dalle panchine nuove installate nemmeno un anno fa. Alcuni sono a terra. Sotto Porta Capuana, continua ad essere questo lo spettacolo orripilante che Napoli offre ai turisti e impone ai residenti. Sotto l’antica porta del 1484, piazza San Francesco a Capuana viene considerata ancora “casa” per senzatetto, tossicodipendenti e per chi vuole sbronzarsi.
Dopo le notti movimentate, passate senza controllo sotto le mura aragonesi issate a scopo difensivo in epoca aragonese, la puzza di urina, vomito e alcol si impongono alle narici di passanti, residenti e commercianti. Vicino ai corpi addormentati dall’alcol sono sparpagliate bottiglie svuotate da litri di vino e birra. Anche stamattina Michele ha aperto la sua pizzeria in questo scenario, la vicina storica baccaleria ha dovuto vendere i suoi prodotti sopportando questa visione e il fetore che la accompagna, i bar hanno sfornato caffè e cornetti nella speranza che da domani sarà diverso. I residenti continuano a uscire dalle abitazioni con le finestre serrate con il terrore di incappare in soggetti fuori di senno e delinquenti.
La piazza è stata riaperta a dicembre scorso, dopo i lavori di riqualificazione previsti dal Grande Progetto Unesco, con la
promessa dell’amministrazione comunale di Napoli di farla diventare luogo di aggregazione dove organizzare manifestazioni culturali. Oggi sotto Porta Capuana continua ad esserci solo disperazione.Segui già la pagina di Napoli de ilGiornale.it?
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