Scandalo primarie Pd a Napoli, sospesi i protagonisti delle irregolarità

Dopo gli episodi dubbi registrati nel 2016 e nel 2017 nei seggi napoletani, ancora una volta calano le ombre sulle elezioni nella città partenopea

Scandalo primarie Pd a Napoli, sospesi i protagonisti delle irregolarità

Scambi di monete, indicazioni di voto, liti e schede strappate in alcuni seggi del Partito democratico di Napoli. Ancora una volta le primarie del Pd del 3 marzo scorso nel capoluogo partenopeo hanno prodotto polemiche e code velenose. La segreteria metropolitana dei democratici napoletani ha fatto sapere che gli elettori delle primarie protagonisti di irregolarità sono stati sospesi dalla commissione di garanzia.

Il partito ha attivato un’istruttoria per l’adozione di ulteriori provvedimenti. “Abbiamo consultato un legale – si legge in una nota – al fine di tutelare in ogni sede l’immagine della comunità politica del Partito democratico per i comportamenti assunti da tutti i soggetti che si sono resi protagonisti di irregolarità durante lo svolgimento delle primarie”.

Dopo gli episodi dubbi registrati nel 2016 e nel 2017 nei seggi napoletani, ancora una volta calano le ombre sulle elezioni a Napoli. La vicenda è stata segnalata da Fanpage, che già in passato aveva ripreso con le proprie telecamere il voto dei “cinesi” nel 2011, le monete distribuite fuori i seggi nel 2016 e gli immigrati prelevati dai centri di accoglienza e portati a votare nel 2017.

“La straordinaria giornata di partecipazione – è scritto nella nota

del Pd – che ha visto coinvolti 56mila cittadini di Napoli e provincia e 2mila volontari non può e non deve essere macchiata dai comportamenti irregolari di singoli soggetti, che noi con forza condanniamo”.

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