Raffica di controlli in vista del cenone della vigilia di Natale: scattano i sequestri nel Napoletano. Sotto i sigilli finiscono tre tonnellate di pesce ritenuto in cattive condizioni di conservazione e senza documenti di tracciabilità, fioccano le multe: maxi sanzioni da 40mila euro.
L’operazione porta la firma degli uomini della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Insieme al personale degli uffici territoriali e ai sanitari e veterinari dell’Asl Napoli 3 Sud, la Guardia costiera ha sottoposto a controlli serrati l’intera filiera ittica del territorio che si estende dalla penisola sorrentina fino alle falde del Vesuvio. Da Torre Annunziata e fino a Massa Lubrense, i controlli hanno poi interessato anche i centri dell’interno. In particolare, tra le altre scoperte , gli uomini della Guardia costiera stabiese si sono imbattuti quello che hanno ritenuto un vero e proprio deposito ittico abusivo. Si trovava all’interno di un’abitazione fatiscente di San Giuseppe Vesuviano. Qui erano stati custoditi prodotti ittici per un peso complessivo stimato in circa una tonnellata. Stando a quanto hanno appurato i tutori dell’ordine, il pesce era conservato in un ambiente che non avrebbe soddisfatto le normative igienico-sanitarie, posizionato all’interno di bacinelle. Nel cortile dell’abitazione, inoltre, sono state ritrovate vongole e molluschi conservate all’interno di contenitori pieni d’acqua stagnante e non ritenuta idonea alla conservazione del pesce. In totale, il bilancio dei controlli natalizi degli uomini della Guardia costiera è di trenta verbali amministrativi elevati per un importo totale che si aggira sulla cifra di 40mila euro. A Castellammare, invece, un battello della Capitaneria ha scoperto che nelle acque antistanti il porto era stata posizionata una rete di circa duecento metri. Non era stata autorizzata e la sua presenza avrebbe potuto costituire anche un pericolo per la navigazione. Il bilancio dei controlli di Natale è, dunque, di tutto rilievo: sigilli e tre tonnellate di pesce senza alcun documento che ne attestasse la tracciabilità così come impongono le stringenti normative del settore. Infine, un uomo è stato denunciato a piede libero perché avrebbe opposto resistenza durante i controlli.
Ma i monitoraggi e le verifiche continueranno anche nei prossimi giorni.
L’obiettivo sarà, oltre quello di tutelare la salute dei consumatori, anche quello di proteggere dalla pesca di frodo l’habitat marino e le specie protette. Come quella del dattero di mare la cui pesca rischia di distruggere un delicato ecosistema locale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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