Sosta selvaggia e ambulanze bloccate, scoppia la polemica a Napoli

La denuncia dell'associazione "Nessuno tocchi Ippocrate" e la replica del 118: che cosa è accaduto

Sosta selvaggia e ambulanze bloccate, scoppia la polemica a Napoli

Scoppia la polemica sui social dopo il decesso, a Napoli, di un'anziana signora bisognosa del pronto intervento del personale medico.

Sul caso si è scatenata una vera e propria bufera perché, a detta di alcuni, il mezzo di soccorso sul quale viaggiava la donna sarebbe rimasto bloccato in strada a causa delle vetture posteggiate in mezzo alla carreggiata. Il fatto ha naturalmente riacceso il malconteno nei confronti del fenomeno della cosidetta sosta selvaggia.

La denuncia di Nessuno tocchi Ippocrate

A denunciare il fatto è stata l'associazione napoletana a difesa degli operatori sanitari "Nessuno tocchi Ippocrate". In un post molto critico pubblicato sulla propria pagina Facebook, il gruppo ha mostrato la foto dell'ambulanza bloccata da alcune auto. "Ci è scappato il morto!" si legge nel messaggio. "Stamattina a salita Pontecorvo a Napoli. Per colpa di queste macchine in sosta selvaggia, stamattina una donna 80enne è morta! Le macchine sono state spostate a mano dai soccorritori. L'equipaggio arriva in ritardo sul target, inutili le manovre di rianimazione cardio-polmonare!".

L'associazione "Nessuno tocchi Ippocrate" si è poi impegnata ad approfondire la notizia, non riuscendo comunque a trattenere l'amarezza: "Complimenti!!!!! 'Che venga considerato anche questo omicidio stradale!'”. Tanti i commenti sotto il post da parte di utenti sconcertati. Qualcuno è addirittura arrivato a suggerire di far scortare le ambulanze dalle forze dell'ordine.

Sul caso è intervenuto anche il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, da sempre in prima linea quando si tratta di portare all'attenzione pubblica i problemi che affliggono il capoluogo campano. "Un episodio gravissimo che non può cadere nel dimenticatoio o essere derubricato a casualità. Bisogna accertare le precise responsabilità di quanti, con il loro comportamento scellerato, hanno ostacolato i soccorsi e se il ritardo sia stato determinante per la morte della donna" ha dichiarato su Facebook Borrelli.

La smentita del 118

Il caso ha continuato a far discutere quando il direttore del 118 di Napoli, Giuseppe Galano, ha smentito quanto riportato da "Nessuno tocchi Ippocrate". "Non c'è stato nessun ritardo nel soccorso della signora, la foto che sta circolando sui social è stata scattata quando il nostro intervento era già concluso e per l'anziana donna non c'è stato nulla da fare" ha asserito Galano, come riportato da Tgcom24.

Insomma, nessuna auto avrebbe bloccato il transito dell'ambulanza. Secondo il direttore del 118, un gruppo di operatori a bordo di una prima ambulanza avrebbe raggiunto l'abitazione dell'anziana signora, trovandola già in arresto cardiocircolatorio. Nel corso delle manovre di rianimazione sarebbe poi arrivata la seconda ambulanza con a bordo i medici. Nulla avrebbe però potuto salvare la vita all'80enne, affetta da patologie pregresse.

"Questo episodio deve comunque richiamare l'attenzione dei cittadini a prestare maggiore attenzione. Questa volta la ambulanze sono state bloccate al ritorno, è vero che i soccorritori hanno spostato le auto a mano, e non all'andata. Ma se fosse successo il contrario, la morte del paziente ci sarebbe stata eccome" ha concluso Galano.

La replica dell'associazione

Qualcosa, però, ancora non convince. In un secondo post su Facebook, "Nessuno tocchi Ippocrate" spiega di aver semplicemente riportato la notizia data da un portale di informazione. E poi si domanda: "La signora non è morta per il ritardo della ambulanza? L’ambulanza è rimasta bloccata al rientro in postazione? Il problema della inciviltà resta e siamo sempre più convinti che chi causa ritardo ad una ambulanza , cagionando la morte del paziente, dovrebbe essere accusato di omicidio stradale!"

E c'è dell'altro. I membri dell'associazione affermano anche di aver parlato col figlio dell'80enne. "Aggiornamento. La nostra associazione viene contattata dal figlio della signora deceduta (poliziotto) il quale asserisce che l’ambulanza è comunque giunta dopo 30 minuti dalla chiamata. Naturalmente l’associazione possiede la conversazione whatsapp", si legge nel post.

La polemica,

dunque, è ben lungi dall'esaurirsi. Il problema della sosta selvaggia e del passaggio dei mezzi di soccorso, in ogni caso, resta purtroppo un fatto reale. E non solo a Napoli. Di episodi del genere ce ne sono anche troppi.

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