La Tav (per ora) va avanti: ecco la mossa del M5s per evitare il referendum

Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli apre alle pubblicazione dei bandi Telt: "Se partissero non mi preoccuperei"

La Tav (per ora) va avanti: ecco la mossa del M5s per evitare il referendum

Almeno per il momento la Tav va avanti. Sarebbe questa la mossa del Movimento 5 Stelle per evitare il referendum sulla grande opera e per affrontare con più vento in poppa le elezioni regionali in Piemonte e le elezioni europee di fine maggio.

Già, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha aperto alla pubblicazione dei bandi Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin), bandi che si possono annullare entro sei mesi. "Se partissero non mi preoccuperei. Nel diritto francese c'è la clausola di senza seguito, i bandi se dovessero partire rappresentano in realtà una ricognizione di sei mesi, non partono i bandi ma parte una ricognizione".

In occasione della conferenza stampa sulla presentazione della Conferenza nazionale sul trasporto aereo, il ministro pentastellato ha dichiarato: "Nei prossimi giorni faremo un incontro con il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier Di Maio e Salvini e chiariremo tutto. E nonostante i punti di partenza distanti arriveremo ad una decisione".

Dunque, ospite de L'aria che tira su La7, Toninelli ha dichiarato: "C'è una narrazione ossessiva nei confronti della Tav, che è uno dei tanti cantieri aperti in tutt'Italia. Io spero vivamente che oltre alla Tav si torni a parlare degli altri cantieri, stiamo sbloccando cantieri bloccati da anni e da decenni. Non è assolutamente vero che ci sono cantieri fermi, l’unico bloccato è quello della Tav".

Intanto il dossier è finito nelle mani di Conte. Lo stallo al momento resta: la Lega vorrebbe concludere l'opera, magari rivedendola un po. Una parte del M5S è invece del tutto contrario. Un modo per uscire dall'impasse potrebbe essere quello di avviare i bandi per l'opera, inserendo una clausola sospensiva in modo da poter in ogni momento tornare indietro. Secondo la legge francese, infatti, l'avvio di una gara con l'invito a partecipare non comporta automaticamente l'avvio dei lavori.

Si potrebbe così guardagnare tempo, senza far irritare francesi e Unione Europea. L'obiettivo è quello di non perdere i 300 milioni dei fondi europei e di non penalizzare a livello finanziario la Telt (azienda che realizza l'opera).

Il premier comunque pare aver chiesto un supplemento di analisi sui costi e benefici dell'Alta velocità in modo, magari, da arrivare ad un nuovo progetto che ridimensioni l'infrastruttura e soprattutto i costi. "Sto studiando bene il dossier, dopo che è stato consegnato l'elaborato peritale degli esperti, quindi ci riuniremo per discuterne", dice Conte pressato dai cronisti.

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